[Fonte: Gioconomicon]
Gennaio, 1947. Antartide. Nel gelido bianco dell’inverno perenne, piccole figure avanzano a passo di corsa verso l’ingresso di una caverna, ai piedi di una montagna. Quando ormai si trovano a pochi metri di distanza dall’antro buio, il suono di una sirena d’allarme riecheggia tra le folate di neve. Da dentro fa la sua comparsa un mostro d’acciaio, un cubo di metallo alto quasi una decina di metri, mosso da due rozze gambe meccaniche e con due cannoni a tiro rapido montati sullo scafo. Il gruppo di uomini si ferma di colpo e un razzo va ad infrangersi contro il mostro, senza alcun effetto apparente. Poi il camminatore risponde e una valanga di fuoco inghiotte la squadra.
Questo è il preambolo di Dust Tactics, l’ultima creazione di Paolo Parente distribuita dalla FFG!
Il mondo creato dal talentuoso artista italiano è popolato di scienziati pazzi, tecnologie misteriose, generali tedeschi intenti a conquistare il mondo, spie russe tanto subdole quanto affascinanti ed eroi a stelle e strisce che combattono per difendere la libertà. Il tutto condito da epiche battaglie tra robottoni, veicoli corazzati, armamenti laser e schiere di soldati valorosi e oggi si propone nel campo del wargame con questo nuovo enorme scatolone in piena tradizione della Fantasy Flight Games!
Il gioco si svolge su una mappa ortogonale a scacchiera, le unità possono decidere se muoversi rapidamente, muovere e attaccare o rimanere fermi ed effettuare degli attacchi più precisi. Attacchi che vengono risolti con speciali dadi a sei facce che riportano solo due esiti positivi possibili . Le caratteristiche e le abilità speciali delle unità sono dettagliatamente descritte su carte plastificate.
Il regolamento viene poi accompagnato da una serie di scenari che paiono essere fatti apposta per essere giocati due volte di seguito a parti invertite, nonché da un generatore di battaglie casuali.
Le miniature sono di buona qualità per quanto riguarda la fanteria; i soldati sono decisamente dettagliati e già “primerati” in grigio per i tedeschi e in verde per gli alleati; la resa è già molto buona ma con un piccolo lavoro di pitturasi possono ulteriormente migliorare perdendoci poco tempo. I Mech impressionano particolarmente per le dimensioni e per i dettagli oltre ad una certa modularità per armi e posizioni.
Il risultato è un wargame leggero ma molto tattico, in cui l’elevata letalità dei vari pezzi rende necessario pianificare con attenzione le proprie mosse cercando di prevedere le risposte dell’avversario, se non vogliamo vedere il nostro ferocissimo camminatore soccombere al tiro fortunato della più umile squadretta di fanteria nemica (in particolare le truppe tedesche sono tutte dotate di armi anticarro molto fastidiose)
Ovviamente il gioco si trova in quell’inevitabile fase embrionale in cui può succedere un po’ di tutto. Le unità finora disponibili sono diversificate tra loro, ma davvero troppo poche e ancora ben poco personalizzabili in fase di army building i personaggi speciali sono solo due e con abilità speciali non proprio incisive; i veicoli sono interessanti ma per ora limitati alle due classiche tipologie di “anticarro” e “antifanteria” con la sola possibile eccezione del tedesco Luther, un mezzo tuttofare ma di complessa gestione sul campo. C’è poi da dire che, seppure in sostanza ben equilibrato (gli alleati tendono a dare il meglio di sè nel combattimento ravvicinato, mentre l’asse può contare su veicoli migliori e su di una buona potenza di fuoco a distanza), il gioco soffre in questo stadio di una eccessiva casualità, dovuta alla scarsa differenziazione tra le armate in campo.
Un’ ondata di espansioni è già stata annunciata e, nuovi scenari e box aggiuntivi dovrebbe porre rimedio a molti di questi problemi, introducendo nuovi teatri di guerra e nuove armate (sono previsti anche gli alieni “scippati” della loro tecnologia).
In conclusione Dust Tactics è un buon gioco, con un’ambientazione interessante, capace di produrre partite rapide ed emozionanti. Un titolo divertente che però ben presto sarà chiamato a scontrarsi con i giganti del settore e con i gusti di un pubblico molto esigente.