“La prima volta che ci si trova di fronte a un Dio non si dimentica mai. Le dimensioni impossibili. La pura e semplice immensità. L’inconcepibile bellezza. Gli dei sono sempre bellissimi. E gli dei sono sempre morti.”
Sono le otto e tutto va bene, Amici e Amiche di Games Academy Funside. Oggi ci dirigeremo fino ai confini della galassia per parlare di Li Troviamo Solo Quando Sono Morti (We Only Find Them When They‘re Dead) edito da Edizioni BD (Boom! Studios negli States).
Alla regia per questa nuovissima serie abbiamo Al Ewing (L’Immortale Hulk, Guardians of the Galaxy, Judge Dredd) e il nostro connazionale Simone Di Meo (Venom, Vecchio Logan, Mighty Morphin Power Rangers).

Sono le otto e tutto va bene
L’anno è il 2367, l’umanità ha conquistato tutta la galassia e questa espansione ha portato all’esaurimento di tutte le risorse necessarie alla sopravvivenza. Un lento declino fermato, però, dal ritrovamento di divinità enormi, sempre morte, dalle quali le flotte ricavano carne, minerali e metallo.
La Vihaan II è una nave autoptica con equipaggio di quattro unità: Georges Malik, capitano, Ella Hauer, coroner, Alice Wirth, quartiermastro, Jason Hauer, ingegnere. Fanno parte della flotta che recupera le risorse dagli dei, ma ora hanno uno scopo differente: trovarne uno vivo!
Ciò che conta davvero
Al Ewing crea un universo narrativo che coinvolge fin dalle primissime battute: chi sono gli dei? Da dove provengono? Perché sono morti? Sono domande ovviamente fondamentali per la trama, tanto che sono esattamente le stesse che si pongono i protagonisti. Loro hanno però la possibilità di scoprirlo davvero (uno dei motivi che ci catturano nella lettura) e non è un caso che la tensione narrativa aumenti con l’andare avanti della vicenda.
Non c’è solo questo in Li Troviamo Solo Quando Sono Morti. Sebbene la cornice in cui si svolge la storia sia appena accennata (si sa che esistono colonie esterne ed interne, ci sono grosse compagnie di recupero, le risorse degli dei vengono strettamente controllate dal governo tramite i militari, ecc…), vengono introdotti quattro protagonisti, con i loro problemi e le loro speranze.
L’intreccio di rapporti e relazioni che si instaura fra i diversi membri dell’equipaggio della Vihaan II, si svolge e si svela man mano, grazie anche ad un sapiente uso dei flashback, dando al lettore tutti i pezzi necessari a comprendere appieno le motivazioni degli attori in scena.
Tutti quanti, tutti insieme
Al Ewing inserisce nella sua storia numerose sottotrame, ognuna riferita ad uno dei protagonisti, e con sapienza sa fonderle e unirle per farle convergere verso un unico obbiettivo. Amicizia, amore, odio e vendetta, sono solo alcune delle emozioni che emergono dalla lettura e che muovono gli intenti dell’equipaggio della Vihaan II (e non solo di loro).
Sentimenti che sono in grado di avvicinarci alle persone di cui leggiamo la storia e a cui ci appassioniamo.
L’oggetto dell’attenzione principale per noi lettori rimangono ovviamente gli dei. Come abbiamo detto prima, non sappiamo chi siano, perché si trovino ai confini della galassia (e quindi da dove vengano) e perché siano sempre morti. Sappiamo solo che è grazie a loro, letteralmente, se l’umanità può continuare a sopravvivere e sostenere i suoi ritmi e il suo stile di vita.
Ne Li Troviamo Solo Quando Sono Morti gli amanti della fantascienza saranno davvero soddisfatti, perché, oltre ad una quantità spropositata di navi spaziali (da guerra e non), troveranno il senso del mistero, dell’ignoto e quindi anche della scoperta che si allinea perfettamente al concetto di “cosa c’è la fuori”, che da sempre sta alla base dei racconti di esplorazione spaziale e non solo.
Osserva e li troverai
Uno spazio tutto suo lo merita (a buona ragione) il nostro Simone di Meo. Appassionato di disegno fin da piccolo e avvicinatosi pian piano al mondo del fumetto, per Simone questa non è la prima esperienza a fianco di Al Ewing. Conosciutisi in Marvel, Simone ha avuto con Li Troviamo Solo Quando Sono Morti l’occasione per esprimere appieno le sue capacità. Basandosi sulle indicazione di Ewing per personaggi, navi, ecc… ha creato figure uniche, riconoscibili e ben caratterizzate. Oltretutto Simone è anche responsabile del colore, affiancato da Mariasara Miotti, ruolo che ha voluto fermamente per questa prova. Inoltre è lasciato ispirare, nella creazione delle tavole cromatiche, dalle sua passione per la fantascienza.
Abbiamo incontrato Simone (e Daniele Di Nicuolo, disegnatore di Seven Secrets, la serie Boom! Studios che Edizioni BD ha “gemellato” con Li Troviamo Solo Quando Sono Morti) durante il Thursday Night LIVE! del 29 Aprile 2021. È stata una chiacchierata piacevolissima che vi consigliamo di recuperare, nel caso ve la foste persa.
Eccola!
Sono nuovamente le otto e tutto va bene
Siamo giunti alla conclusione anche di questa recensione… Li Troviamo Solo Quando Sono Morti, di Al Ewing e Simone Di Meo, è un titolo che consiglio vivamente a chiunque apprezzi le belle storie, le motivazioni profonde e la fantascienza. Il disegno di Di Me cattura, la sceneggiatura di Ewing convince e le navi spaziali, beh, sono sempre navi spaziali!
Potete acquistare Li Troviamo Solo Quando Sono Morti in tutti i Games Academy Funside d’Italia, e, se siete golosi di letture, potrete acquistarlo nel BOOM!bastic bundle assieme a Seven Secrets di Tom Taylor e Daniele Di Nicuolo, con in omaggio una plate (a fumetti) firmata da entrambi i disegnatori!
Io vi auguro buona lettura. Alla prossima!
“Sogniamo di esplorare l’ignoto, per scoprire cosa si celi oltre”
Andrea
- Titolo originale: We Only Find Them When They’re Dead
- Autori: Al Ewing (storia), Simone di Meo (disegni)
- Genere: Fantascienza, Azione, Avventura, Mistery
- Editore: Edizioni BD
- Volumi: 1, in corso
- Prezzo: €15
