A sinistra Stefano con l’inseparabile cappellone e a destra il nostro buon judge!
Oggi vi proponiamo un’intervista che di sicuro toccherà un tema molto sentito e interessante, sopratutto per il Triveneto; abbiamo contattato alcuni ragazzi dei Dragons, team coordinatore della Dragonsleague, le lega legacy del Triveneto per sottoporli ad un fuoco incrociato di domande sul formato, la lega e sul mondo di Magic in generale.
Il team Dragons nasce a Gemona del Friuli, ridente paesino in provincia di Udine, nel lontano 2001; fra le sue fila annovera al momento Sandro Campigotto aka “Icsius”, Stefano Venturini aka “Mostro”, Carlo Feragotto aka “Styfler”, Giulio Trapani aka “Daldo”, Giovanni Michelotti aka “Different Thought” e Mauro Grassi aka “IlMeuro”.
Acune parole di introduzione sui prini due, protagonisti dell’intervista:
Sandro è un professore di matematica, giocatore anziano (dal 1994), e un arbitro di livello 1; entra nel team nel 2004 e riveste ruoli di webmaster, web designer e deckbuilder.
Stefano, con il caratteristico cappellone la mascotte del team, è un pò il collante tra tutti gli organizzatori grazie alle sue doti di comunicatore.
Ma bando alle presentazioni e partiamo con le domande!
Partiamo subito con qualche indiscrezione; obiettivi della D-League per questa nuova stagione?
Sandro: Innanzitutto c’è da continuare a consolidare quanto di buono già fatto, cercando di mantenere alti gli standard organizzativi, sia per quanto riguarda i premi che le location.
Un obbiettivo interessante potrebbe essere riuscire a coinvolgere le leghe slovene, che hanno un bacino di giocatori molto interessante come numeri, skill e fair play.
Stefano: speriamo di riuscire a consolidarci come media giocatori, sopratutto in ottica triveneta, per riuscire a dare un buon esempio alle altre leghe italiane in crescita.
Parlateci un pò del vostro stile di gioco e delle vostre strategie preferite
Sandro: bè..praticamente mi attira tutto quello che non è un tier1!
Preferisco orientarmi verso strategie non convenzionali, sfruttare carte ritenute spesso “for fun”, e sopratutto creare e giocare mazzi combo, non affidandomi però ai soliti canoni come “Ad Nauseam” o “Solidarity”.
Stefano: mi piace molto cercare nuove combo per nuovi mazzi, però allo stesso tempo impiego molte risorse nel testare e affinare varie versioni dei tier1, lo scorso anno mi sono dedicato particolarmente a testare nuovi mazzi in tornei anche importanti.
Quest’anno lavorerò più su mazzi competitivi alla ricerca di risultati.
Domanda multipla; che mazzo giochi o stai buildando attualmente?…e raccontaci anche qualcosa del mazzo che ti ha soddisfatto in misura maggiore, non dev’essere necessariamente quello che ti ha portato i migliori risultati.
Sandro: attualmente gioco “Power Artifact”, l’ho visto in azione alla tappa di Gorizia e mi ha ben impressionato, come mazzo “cuore” invece giocherei sempre Elfstaff!
Mazzo preferito rimarrà sempre Turbo Enchantress, spesso atteso ma difficilmente fronteggiabile da molti deck; ha tante soluzioni e può giocarsela tranquillamente contro diverse tipologie di field.
Stefano: sto dedicando gli ultimi tornei al “rock dephts”, un ibrido tra il rock classico con innestata la combo Dark Depths e Vampira Fattucchiera; mi sembra rispondere particolarmente bene al meta attuale, essendo un aggro combo è potenzialmente affidabile.
Se devo citare il mazzo che mi ha dato più soddisfazioni direi “Pro Bant”, come struttura e tipo di gioco è molto simile a quello che sto giocando attualmente e con il quale ho avuto i maggiori successi in carriera.
Cosa ne pensate del Legacy attualmente?
Sandro: come divertimento merita sicuramente, si possono giocare infinite dinamiche in quanto lascia tantissimo spazio alla deckbuilding. Al momento sta attraendo molte persone dagli altri formati, sopratutto dal tipo 1 per via della varietà del metagame.
Meriterebbe forse un supporto maggiore da parte della Wizards, anche se non essendo un formato commerciale capisco benissimo le loro scelte; ci danno comunque un Grand Prix ad anno in Europa.
Stefano: in questo formato ti puoi affacciare se non sei un giocatore particolarmente esperto; per un giocatore esperto invece puoi trovare un livello di competitività molto alto grazie alla grossa varietà di carte disponibili per buildare. Il formato ti permette di creare nuove tipologie di mazzi tier1 con buona regolarità grazie al veloce cambio di metagame.
Secondo voi, sopratutto alla luce della recente ban list, quali sono le carte/strategie che meriterebbero un approfondimento o maggior attenzione?
Sandro: penso zuran orb, sopratutto perchè ci penso su da molto tempo, può generare tantissime interazioni.
Stefano: vista la recente reintroduzione di Timespiral nel formato si potrebbe cercare nuove meccaniche di sviluppo dei mazzi a base Dram Halls; manterrei la configurazione Blu/Nera diminuendo alcune carte non ottimali come i cruel Ultimatum o i Searing Wind per far spazio alle Timespiral.
Sei un giocatore prevalentemente da torneo o vivi la passione magic in altri modi?
Sandro: a parte il gioco, sono un accanito collezionista, sopratutto di serie storiche come Iceage o la prima edizione italiana, ma cerco di tenermi al passo anche con le nuove uscite.
Ogni tanto poi mi metto pure a videogiocare, specialmente con il vecchissimo Shandalar!
Stefano: sono un giocatore da torneo, ho le carte per montare praticamente tutti i tier1, mi piace avere la possibilità di poter preparare i mazzi che voglio in ogni momento.
Quali sono le sperienze, torneistiche ma non solo, che ricordi con più affetto?
Sandro: come giocatore i nazionali del 2008 per il mazzo che ho potuto giocare in standard, il divertentissimo UB control; da arbitro invece i nazionali 2009, l’evento più grande e che ha coinvolto più persone a cui abbia mai partecipato, spero di poter rifare l’esperienza anche quest’anno.
Stefano: il primo anno che ho partecipato al torneone di Annecy è stato sicuramente significativo, lì ho potuto accrescere notevolmente il mio livello di competitività grazie al livello generale del torneo e vincere l’ansia da “torneo importante”.
Un’altra bellissima esperienza, a livello di gruppo, è stata la gita al gp Madrid di quest’anno; lì ho potuto amalgamarmi meglio all’interno del mio team.
Cosa ne pensi del continuo aumento dei prezzi per le carte top del formato?
Sandro: è la legge della domanda e dell’offerta, aumentano i giocatori interessati al formato e quindi anche i prezzi essendo le carte top non in ristampa e presenti in quantità davvero limitata, credo che sia quindi un indice di gradimento del formato e purtroppo una cosa inevitabile.
Stefano: questo, a mio parere, è dovuto al notevole aumento del numero di giocatori del formato, in più alcune carte iniziano ad essere difficilmente reperibili; inoltre si tratta di prodotti deperibili e non più in ristampa.
Ultima domanda, questa volta riservata a Sandro: da arbitro, come vedi i giocatori Legacy e il formato in generale?
Sandro: i giocatori sono mediamente esperti, di solito ho poche chiamate solo per casi particolarmente complessi che presenta il formato, come ad esempio humility; generalmente sono corretti e non capitano quasi mai situazioni ambigue.
Anche il rapporto con loro sono quasi sempre all’insegna del rispetto reciproco, della fiducia e della correttezza.
Chiudiamo con un grazie particolarmente sentito ai nostri due baldi giocatori che si sono sottoposti a questo terzo grado, e loro lo girano a tutti i partecipanti e agli aficionados della lega per il divertimento regalato in questi ultimi anni.