Play 2013 si conferma la fiera del gioco specializzato in Italia
Dopo aver partecipato ad una decina di edizioni di Lucca Comics & Games, svariate di Romics, eventi all’estero e persino alla B-geek in Puglia, credo di poter affermare che la Play di Modena sia la più grande (e di sicuro la più interessante) fiera ludica italiana.
Giunta all’edizione 2013 Play ha permesso di sedersi ai suoi tavoli 25.000 persone, con una crescita del 15% rispetto all’anno prima, trend di sviluppo che si conferma ormai dalla sua nascita, certificando la continua espansione del mercato nonostante la crisi che avvolge il nostro paese.
Oltre ai numerosi giocatori presenti ed agli organizzatori (i “padroni di casa” del club TreEmme e la Tana del Goblin) l’evento è stato presidiato, come sempre, dalle principali case editrici e di distribuzione nostrane. Tra queste un ampio spazio è stato occupato dalla Giochi Uniti (affiancata dalla sua neo-rinata Stratelibri), che ha colto l’occasione per presentare al pubblico il nuovo Dungeon Crawl soft made in Italy: Dungeon Venture, la versione trekker dei Coloni di Catan (Star Trek Catan) ed il gioco da tavola di Mage Knight, oltre a numerosi tavoli per provare i già acclamati successi dell’editore/distributore partenopeo (quali Battle of westeros ed X-Wing).
Non potevano mancare ovviamente neanche gli emiliani della Asterion, che nel loro enorme spazio espositivo hanno dato l’opportunità di provare nuovi giochi del catalogo quali Kemet, Specie dominanti, River Dragons e, anche se solo per qualcuno, il titolo in arrivo: Myrmes. L’esperienza dell’editore di Correggio si è conclusa in maniera positiva registrando un tutto esaurito per il piccolo Room 25 ed un buon successo anche per la nuova espansione di 7 Wonder: il wonder Pack.
Ma ad attirare veramente l’attenzione ci hanno pensato, come sempre, i ragazzi della Cranio Creations, portando nel loro stand una versione gigante di Dungeon Fighter, che ha decisamente attirato l’attenzione del pubblico più piccolo. Curiosamente però lo sguardo degli appassionati non è stata tanto rivolto alla presenza della versione gigante del dungeon crawl più alternativo di sempre, quanto all’uscita del gioco “alla tedesca” più atteso della fiera: Terra Mystica, le cui scatole sono continuate a diminuire ora dopo ora sui banconi della Cranio.
Esclusi i 4 grandi stand di quelli che, a giudicare dallo spazio occupato in fiera, sono i principali attori del mercato italiano, anche gli altri editori hanno avuto un loro presidio più o meno grande: Raven Distribution ad esempio ha permesso di provare tutti i principali titoli nel suo catalogo (quali The Resistance, Zombi!!!, Ark Noah ed altri titoli da loro distribuiti, come Winter Tales, degli Albe Pavo). Non sono mancate nemmeno la DV Giochi, con l’ormai acclamato nuovo successo di Emiliano Sciarra: Samurai Sword, la Ghenos Games (con il sempre presente Lupin III di Frumusa affiancato dall’ormai successo Gioco dei telefilm, dal già visto a Lucca Swordfish e dal nuovo Naufragos) e l’ormai divenuto editore: Uplay.it, che ha dato l’opportunità di provare il polacco: Robinson Crusoe.
A stupire la sempre più importante presenza dei big del settore. Prima tra tutte la Games Workshop, che difficilmente per policy aziendale partecipa direttamente ad eventi fieristici. La rappresentanza alla Play invece è stata più che importante, come ha potuto testimoniare la statua di uno Space Marines dimensioni 1:1 che presidiava lo stand. Anche la Lego, ormai sempre più in crescita con la propria linea games, è intervenuta direttamente sia con giochi per più piccini che per i più grandi, affiancata da un altro big del mercato: la Clementoni, che ha portato sui tavoli i nuovi boardgames dedicati ai piccoli e firmati Francesco Berardi: Caccia al Fantasma e La torre degli Incantesimi.
Anche in questa sua edizione la Play si è contraddistinta con la sua principale nota positiva: è un evento in cui si gioca! A differenza da Lucca o da altri eventi infatti lo spazio non è dedicato a stand con piccoli corridoietti dove cercare di intrufolarsi, ma a tavoli su tavoli. Una distesa di 18.000 mq con più di 1.000 tavoli dove difficilmente non si trova l’opportunità per sedersi e tirare qualche dado. Opportunità accresciuta in questo 2013 dall’apertura ad una parte del pubblico già nel venerdì pomeriggio, con l’occasione di provare alcuni dei titoli che sarebbero stati presentati da lì a poco (come il Galaxy Defenders, realizzato dalla napoletana Gremlins Project e prodotto dalla Ares Games).
Con il +15% registrato rispetto all’evento del 2012 (che già aveva avuto una crescita dell’11% sul 2011) la Play di Modena si certifica come l’evento che non può mancare nelle agende dei giocatori italiani. Non resta quindi che aspettare il 2014 per rivedere nuovamente i padiglioni fieristici della città emiliana invasi da folle di appassionati di ogni sorta di board, war, role play, card… basta che sia games!
Daniele Ministeri