Autori: Kieron Gillen, Dan Mora, Tamra Bonvillain
Editore: Edizioni BD
Pagine: 160 – Prezzo: €15,00
Togliamoci subito il fardello… il primo volume di questo fumetto era un ottovolante action fantasy che ha saputo catturarci fin dalla prima tavola (QUI la nostra recensione).
Unendo un’atmosfera alla Indiana Jones al pantheon del folklore e delle leggende britanniche, Kieron Gillen (The Wicked + The Divine, Star Wars: Darth Vader) sfruttava la sua collaudata abilità nel creare un racconto d’azione ricco di suspense e colpi di scena, per consegnarci una storia letteralmente costruita sul concetto di “meme“.
“Il termine venne coniato da Richard Dawkins nel 1976 nel libro Il gene egoista come tentativo di spiegare il modo in cui le informazioni culturali si diffondono. In termini più specifici, un meme sarebbe “un’unità auto-propagantesi” di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica, quindi un elemento di una cultura o civiltà trasmesso da mezzi non genetici, soprattutto per imitazione.” (cfr. Wikipedia)
Facciamo un passo indietro… probabilmente ritenete di conoscere, almeno a grandi linee, la storia di Re Artù, il leggendario condottiero britannico che difese la Gran Bretagna dall’invasione dei Sassoni. È invece più probabile che conosciate una versione di quella storia, ed è anzi ancor più probabile che conosciate una versione che è un miscuglio di altre versioni. Addirittura, complice una memoria non perfetta, potreste conoscerne una versione nota solo a voi…
Gillen ha preso questo concetto e ci ha costruito l’universo di Once & Future: credere ad una storia può far sì che quella storia diventi reale, in un piano dell’esistenza chiamato Oltremondo, separato dal nostro mondo da alcune porte, note a chi conosce la storia stessa, che i personaggi di quella storia possono attraversare grazie all’aiuto di qualcuno che sia sufficientemente motivato, ma soprattutto la storia e i suoi personaggi cambieranno a seconda di come vengono raccontati…
In quelle pagine scoprivamo l’esistenza di gruppo di fanatici edotti che voleva riportare Arthur e i Cavalieri della Tavola Rotonda nel nostro piano di esistenza. Narra infatti la leggenda che “Arthur tornerà nell’ora più buia dell’Inghilterra“.
La profezia però si prestava ad una doppia lettura: sarà Arthur un salvatore nell’ora più buia o sarà lui stesso causa del buio?
In un turbinio di scontri contro creature fantastiche, cavalieri e re non morti, mostri e guerrieri dell’epica Inglese, Duncan e sua nonna Bridgette, vero motore dell’azione, iniziavano una crociata per impedire lo sconfinamento del fantastico nel nostro piano e sigillarlo per sempre nell’Oltremondo, mentre il lettore ricostruiva pian piano la storia della famiglia McGuire. Uno spettacolare susseguirsi di inseguimenti, esplosioni, sparatorie, confronti all’arma bianca, serviti in una chiave postmoderna che non si lasciava sfuggire un certo citazionismo, e conditi da alcune strepitose gag e one-liner che non sfigurerebbero nei migliori action muscolari degli anni ’80 e ’90.
Nel primo volume venivano definite le regole del gioco, sistemati i pezzi sulla plancia e si partiva per la prima avventura.
Nel secondo arrivano le complicazioni: nuovi avversari letali celano il dispiegarsi di un piano più ad ampio respiro che probabilmente ci accompagnerà fino al termine della serie. Un nuovo oscuro personaggio prende le redini del complotto e stringe alleanze per assicurarsi il raggiungimento di un piano personale. Gillen confeziona un sequel in cui il cast degli eroi ha ormai assunto ruoli definiti (la triade di “buoni” Duncan, Bridgette e Rose), ma inizia a rivoluzionare i rapporti di forza di quello degli antagonisti…
Al comparto grafico troviamo ancora un Dan Mora (Klaus, Buffy L’Ammazzavampiri) in forma strepitosa che, con l’aiuto della colorista Tamra Bonvillain, sfodera un repertorio di creature orrorifiche, incubi, sortilegi, scheletri, lame e artigli, passando dall’horror allo splatter, al fantasy, all’esotico, all’onirico.
Come per il precedente, Edizioni BD porta in fumetteria un volume in formato brossurato con copertina soft touch e carta patinata. In appendice troverete ancora una spettacolare galleria delle cover e variant cover dell’edizione spillata statunitense, che mette in risalto l’abilità grafica del disegnatore e della colorista.
Abbiamo iniziato dicendo che questo fumetto ci aveva catturati fin dalla prima tavola, chiudiamo dicendo che non vediamo l’ora che esca il terzo volume!
See you in the funny papers,
Oscar