Avete presente quel panda dolce e paffuto a cui piacciono tante cose e che spopola sul web?
Quel panda ha un volto, ed è Giacomo Keison Bevilacqua.
Vincitore de l’Attilio Micheluzzi con “A panda piace” e autore di altre opere tra cui Lavennder, Il suono del mondo a memoria e la serie Attica, oggi sarà ospite della rubrica Katia&Tonia intervistano la gente.
Vi daremo la possibilità di entrare nel suo mondo e di scoprire qualcosa in più su di lui!
Beh, a noi Keison piace, e a voi?
Parlaci un po’ di te: chi sei e cosa fai?
Mi chiamo Giacomo Keison Bevilacqua, in realtà ho il doppio nome davvero, ma il secondo non è Keison, Keison l’ho scritto su un muro di casa dei miei una notte (a 14-15 anni avevo episodi di sonnambulismo) e mi è rimasto attaccato, ho sempre pensato ci fosse un motivo, ma non l’ho mai trovato. Sono un autore di fumetti, un videogiocatore incallito, un asociale praticante, un figlio da 37 anni, un padre da 6 mesi
Qual è il personaggio che hai creato tu a cui sei più affezionato?
Sono affezionato a tutti i miei personaggi, il Panda di A Panda piace è quello che, magari, mi rappresenta maggiormente, ma cerco sempre di instillare in ogni personaggio che creo dei pezzi di me, della mia vita, dei miei amici, delle mie esperienze, di ciò che ho attorno, sopratutto quelli femminili, che sono i personaggi che amo maggiormente creare, ma non è, alla fine, ciò che fanno tutti gli autori e le autrici? 😀 .
…e quello non creato da te?
Kitty Pride degli X-men, da piccolo ero innamoratissimo, ma anche Rogue, entrambe ovviamente scritte Chris Claremont, autore con cui ho affrontato gli anni della mia gioventù e spensieratezza, e che amavo in modo particolare per come scriveva i personaggi femminili.
Se dovessi creare un supergruppo di autori di fumetti, una sorta di Avengers dei balloon, chi sceglieresti come membri?
Vi dico la verità, io, salvo pochissime persone, non frequento tantissimo il mondo del fumetto al di fuori delle fiere, a parte una breve parentesi nel 2008 e 2009 assieme a Lorenzo Bartoli e a Gabriele Dell’Otto, non ho mai fatto parte di uno studio o altro, quindi in questo gruppo non saprei proprio chi metterci, al massimo vi posso fare qualche nome delle persone con cui mi scrivo o mi sento più spesso, pure se poi la gente dirà “aah, Bevilacqua ha tirato dentro tutti gli amichetti suoi, buuu, dov’è la meritocrazia?!” quindi boh, mi limito a elencare qualche nome preso da Whatsapp così non faccio un torto a nessuno: Michele Zerocalcare, Paola Barbato, Leo Ortolani, Sio, nonna Ivana, Fabiana Mascolo, Papà, Luca Enoch, Tito, Davide Dado Caporali, Sandro medico di base, Fiore e Michele
A Panda piace l’avventura: dove andresti in questo periodo se ne avessi la possibilità?
Ho un sacco di videogiochi da finire che ho lasciato a metà, mollerei tutto e andrei in tutti quei mondi lasciati in pausa, adesso come adesso.
Una fortuna e una sfortuna dell’essere fumettista.
La fortuna può essere quella di non dover uscire di casa per andare a lavorare, la sfortuna è che la casa può essere una prigione meravigliosa, e a lungo andare c’è il rischio che si fatichi sempre di più ad uscirne
Quest’anno una Lucca a distanza praticamente per tutti: dicci una cosa che ti è mancata e una cosa che invece non ti è mancata.
Mi è mancato il contatto con i lettori, in primis, può sembrare una roba paracula da dire, ma non è così. Io faccio una vita abbastanza isolata, e nonostante sia molto presente sui social, la percezione che si ha dei propri lettori, del proprio pubblico, può essere effimera, gli incontri e le fiere mi fanno sempre strabuzzare gli occhi, ogni anno fatico a credere che ci sia gente disposta a fare ore di fila per una mia firma e un mio schizzo su un libro. Sono stato fortunato perché il tour di ATTICA nelle fumetterie è iniziato a Novembre 2019 e per colpa del primo lockdown sono saltate solo due tappe, quindi sono riuscito ad incontrare tante persone, ma a distanza di quasi un anno da quegli incontri e senza Lucca di mezzo, nonostante io mi lamenti sempre ogni volta che esco di casa, ecco, quegli incontri iniziano a mancarmi un bel po’ , una cosa che mi manca meno di Lucca è l’ansia di dovermi sbrigare a fare un disegno per tutti perché sono divorato costantemente dai sensi di colpa per la gente in fila che mi aspetta, magari sotto la pioggia, ecco, quello mi manca meno XD XD.
Nel 2021 è prevista l’uscita del tuo nuovo fumetto edito da Bao publishing, ci daresti qualche piccola anticipazione?
Al di là delle immagini che posto ogni tanto sul mio profilo instagram (@keison22) per ora non posso dire granché, solo che, come ho già fatto con il suono del mondo a memoria, è un fumetto per cui mi sono documentato molto e ho studiato molto dal punto di vista del colore per poter continuare a sperimentare, che è la cosa che adoro fare di più in assoluto in questo lavoro.
Domanda bonus: abbiamo notato in Lavennder che sei molto bravo a documentare l’anatomia femminile. Dove ti sei documentato al riguardo?
Lasciatemi rispondere andando un po’ più in là del lato anatomico della faccenda :vengo da una famiglia matriarcale, mi sono sempre circondato di amiche donne, con cui, spesso, andavo molto più d’accordo che con i miei amici uomini, nell’80% dei miei fumetti le protagoniste sono donne, e di tutti i progetti a fumetti realizzati nella mia carriera in più del 70% di essi mi sono avvalso dell’aiuto di autrici e collaboratrici donne, tutti i miei videogiochi preferiti hanno donne come protagoniste, i fumetti che amo di più sono quelli in cui le donne sono caratterizzate meglio, sia dal punto di vista fisico che psicologico, adoro gli horror degli anni 70, specie quelli con una “strong female lead”.Nella mia formazione, ma anche nella vita, in generale, così come sui social, da maschio cis eterosessuale ho preso un botto di scivoloni, credo sia normale, ma ho sempre imparato ad ascoltare ciò che mi è stato detto e corretto il tiro.Secondo me (ma è la mia personalissima opinione) quelli che “aò, io le donne non le capisco” è perché non ascoltano. Spesso per documentarsi a dovere basta aprire gli occhi su ciò che hai intorno.
Grazie per l’intevista… Ma ce lo disegni un “a panda piacciono Katia e anche Tonia?
No
Scherzo ok
La rubrica Katia&Tonia vita da fumettivendole vi aspetta sul nostro Instragram.