I morti che tornano dalla tomba per perseguitare i vivi rappresentano uno di quei temi più utilizzati e più apprezzati degli ultimi Sessanta anni di produzione letteraria e cinematografica. Tuttavia, mentre in un primo momento il filone degli zombie traeva forza dall’ambito della religione vudù ed era quindi collocato nelle aree geografiche caraibiche, con l’avvento dei film di George Romero è stato inaugurato il tema dell’Apocalisse Zombie.
Da La notte dei morti viventi (1968) in poi, infatti, abbiamo assistito al fiorire di opere nelle quali i morti, tornati in vita per un qualche virus o per altre motivazioni, hanno come unico scopo quello di insidiare i vivi e di cibarsi della loro carne, rendendoli a loro volta degli zombie tramite contagio. Orde di non-morti affamati che riuscivano a far collassare strutture statali e a sfuggire al controllo di forze armate e governi.
Il fenomeno ha avuto un impatto così forte sull’immaginario collettivo che ha colpito la produzione artistica in modo trasversale. Un moltiplicarsi di produzioni che trattano questo tema in tutti gli ambiti: libri, film, serie TV, videogiochi, fumetti, giochi da tavolo. Nessun settore è immune al fascino degli zombie. C’è qualcuno che può per caso affermare di non aver mai sentito parlare di The Walking Dead o di Resident Evil? Chi di voi non hai mai fatto una bella partita a Zombicide?
Bene, è proprio in questo contesto narrativo che va ad inserirsi il manga di cui vi propongo la recensione quest’oggi. L’ennesima perla manga arrivata in Italia grazie a mamma J-Pop: stiamo parlando di Zombie 100, di cui è appena uscito in Italia il numero uno (lo trovate nel vostro Games Academy o Funside di fiducia!).
Vita da salaryman
Il protagonista è il giovane Akira Tendo, salaryman per sua sfortuna presso una black company che si occupa di marketing e pubblicità. (Black company è un termine dispregiativo che indica quelle aziende giapponesi in cui i lavoratori sono sottoposti a turni di lavoro lunghissimi, ben oltre il limite legale)
È proprio per questo che Akira definisce il suo impiego un vero inferno. L’entusiasmo che sentiva quando venne assunto è stato sostituito velocemente da un senso di disfatta totale, che porta il povero Akira addirittura a meditare il suicidio. La sua unica consolazione sul posto di lavoro sembra essere la collega Otori, una bellissima ragazza, molto dolce e l’unica a rendersi conto di quanto Akira si dia da fare e di quanto sia sfinito.
A ormai tre anni dall’assunzione, Akira inizia l’ennesima giornata in cui può solo sperare che il rientro a casa sia nella stessa data di quando è uscito. Dopo aver fantasticato di non presentarsi affatto in ufficio, si mette in cammino… per scoprire che il quartiere è preda di un’orda zombie!!!
I non-morti girano per le strade e provano a distruggere le barricate che i (pochi) superstiti hanno iniziato ad erigere per contenerli. Il terrore e lo sgomento attanagliano il cuore del povero Akira che non sa com…. E INVECE NO: AKIRA È FINALMENTE LIBERO!
Basta poco per esser felici: ad esempio un’orda di non morti!
Ah! La gioia! La felicità! Finalmente potrà dedicarsi a fare quello che gli piace davvero!
Ed è per questo che decide di stilare la lista -che dà il sottotitolo all’opera- delle cento cose da fare prima di non-morire! Tutte quelle cose che ha dovuto rimandare o a cui ha proprio rinunciato da quando è stato assunto. Attività che qualsiasi persona, a prescindere del proprio lavoro, dovrebbe poter avere il tempo e la voglia di fare nel corso della sua vita. Cose che in un modo ideale non dovrebbero finire in una to do list buttata giù perché il mondo è andato a rotoli!
Quello che sarebbe un dramma per chiunque diventa, per Akira, una chance di riscatto nei confronti di chi lo ha sfruttato per anni senza mai gratificarlo. Ma lo schiaffo morale più grande, paradossalmente, Akira lo darà a se stesso: si renderà infatti conto che nessuno può decidere per lui e che già da tempo avrebbe dovuto avere il coraggio di prendere in mano la sua vita alla ricerca della felicità. Ecco, stop alla sinossi altrimenti lo spoiler è dietro l’angolo…
In conclusione…
Possiamo quindi dire che il duo di autori composto da Haro Aso (che ricorderete sicuramente per Alice in Borderland) e Kotaro Takata (già autore dei disegni per I Am Sherlock) vogliono trasmettere il consiglio di non essere passivi nei confronti della vita e di affrontare le difficoltà con determinazione e risolutezza, e perché no, anche col sorriso! Una storia che, seppur solo al primo volumetto, lascia intuire che ci sarà tanto da ridere e soprattutto da divertirsi: Akira ha una vita da riprendersi e, volente o nolente, ora dovrà farlo facendo attenzione agli zombie. Incontrerà altri sopravvissuti? Troverà la sua anima gemella? Riuscirà a comprare quell’orologio d’oro massiccio che tanto desidera? Chissà…? Non vi resta che scoprirlo acquistando il primo volume di Zombie 100, la nuovissima hit manga J-Pop!
Ora vado, devo compilare la mia lista di cento cose da fare prima di non morire. Ah, non lo sapete? All’interno del volume uno troverete allegata la bucket list da compilare con le cento cose che voi vorreste fare prima di non morire!
Cosa aspettate? Zombie 100 è arrivato!
- Titolo originale: Zombie 100 ~Zombie ni Naru Made ni Shitai 100 no Koto~ Bucket List of the Dead
- Autori: Haro Aso (storia), Kotaro Takata (disegni)
- Genere: shonen, horror, commedia, ecchi
- Editore: J-Pop
- Volumi: 1, in corso
- Prezzo: €5,90 cad.