
- Titolo: Tokyo Revengers
- Autore: Ken Wakui
- Genere: Shonen, Azione, Drammatico, Gang Giovanili, Scolastico
- Editore: J-POP
- Pagine: 180 (per volume)
- Prezzo: €13,00 (Manji Gang Pack 1+2)
“Non posso scappare. Che sia nel passato o nel presente, se non sono io il primo a cambiare, resterà tutto uguale.”
Takemichi Hanagaki si ritiene un fallito con uno squallido appartamento e una responsabile lavorativa che lo tratta come uno stupido, per di più ha avuto una sola ragazza in tutta la sua vita ed è ancora vergine.
Un giorno, dopo una giornata di lavoro, il nostro protagonista si reca alla stazione dei treni per tornare a casa, ma purtroppo cade sui binari. Poco prima di essere travolto chiude gli occhi e la sua mente manifesta un’unica singola immagine: Hinata Tachibana, quell’unica ragazza che abbia mai avuto ai tempi delle medie, morta pochi giorni prima in un incidente causato da una gang malavitosa: la ManJi Gang. Una volta riaperti gli occhi, il ragazzo si ritrova ai tempi delle medie, con i capelli ossigenati, intento a fare a botte con i ragazzi di un altro istituto. Improvvisamente si ricorda che quell’evento è stato l’inizio della fine, da lì la sua vita ha iniziato ad andare a rotoli. Takemichi allora vede una possibilità, capisce che potrebbe cambiare il proprio futuro e salvare la sua amata delle medie e tutto ciò viene confermato da un incontro con Naoto Tachibana, il fratello minore di Hinata, morto nello stesso incidente della sorella.

La sceneggiatura procede spedita fra colpi di scena e vere e proprie botte da teppisti giapponesi che strizzano l’occhio a colossi di questo genere come Shonan Junai Gumi e Worst. Talvolta le didascalie del pensiero del protagonista si contrappongono ai balloon dei dialoghi come se il suo ragionamento fosse una sorta di voce narrante, stratagemma molto buono per riassumere al lettore gli eventi del passato, avendoli Takemichi vissuti in prima persona. In questo modo si annullano gli spiegoni, le informazioni ci arrivano chiare e dirette senza troppi giri di parole, inoltre queste didascalie racchiudono il suo pensiero personale facendoci entrare in sintonia pian piano con il personaggio. L’evoluzione che il protagonista affronterà ci viene subito sbattuta in faccia dall’inizio della storia ed è interessantissimo pensare come possa reagire una persona che si ritrova nel suo stesso corpo, dodici anni nel passato. D’altronde abbiamo pensato tutti almeno una volta di poter rivivere uno o più episodi della nostra vita passata, ma come ci comporteremmo una seconda volta?

I disegni sono puliti chiari, e alle volte sembrano prendere ispirazione da Boichi, famoso anche per il suo manga gangster Sun Ken Rock. Le ombreggiature vengono realizzate tramite il tratteggio e, insieme alle linee di contorno dure, marcate e spigolose, forniscono alle figure un’imponenza massiccia, quasi statuaria, senza però far perdere la delicatezza ai soggetti più esili e fragili. Gli ambienti cittadini, grazie all’utilizzo di retini in scala di grigi, rendono notevolmente gli spazi e le profondità. Il vero punto forte legato ai disegni però sono le risse, quando i personaggi lottano le loro espressioni saltano fuori dalle pagine, comprendiamo il dolore, la sofferenza, la gioia o la pazzia. I movimenti sono fluidi, chiari e, grazie alle linee cinetiche che accompagnano gli arti, capiamo bene come agiscono i colpi e le mosse, tanto da riuscire quasi a sentire il dolore quando un montante si scaglia contro lo stomaco di un personaggio.
In conclusione Tokyo Revengers risulta una lettura piacevole e perfettamente scorrevole, in cui i sentimenti si fondono alle risse da strada. Se amate gli Shounen, i bei disegni, le botte da orbi e le trame che si infittiscono, questo manga è esattamente quello che state cercando e lo trovate in tutti i Funside e i Games Academy.