
- Titolo: Superman: Stagioni
- Sceneggiatura: Jeph Loeb
- Disegni: Tim Sale
- Colori: Bjarne Hansen
- Editore: Panini Comics
- Prezzo: €26,00
Negli anni purtroppo ho conosciuto molti uomini.
Alcuni erano affascinanti. Altri cavalcavano cavalli bianchi.
Alcuni indossavano persino una corona d’oro; ma per indossare un mantello senza sembrare stupido, devi essere qualcuno di interessante.

“Superman: Stagioni” ci mostra il personaggio di Clark Kent attraverso quattro punti di vista diversi… attraverso le quattro stagioni.
La primavera è la stagione con cui si apre il racconto, attraverso la narrazione di Jonathan Kent, l’uomo che insieme a Martha Kent ha “dato vita” a Clark.
“Superman non diventa Superman. Superman è nato Superman. Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter ego è Clark Kent.”: David Carradine riassume alla perfezione la peculiarità dell’Uomo d’Acciao in un celeberrimo monologo tratto da “Kill Bill Volume 2” di Quentin Tarantino.
Jonathan apre la storia dicendo tutti conoscono Superman come un eroe, ma che un tempo era soltanto il figlio di un uomo. In realtà Superman è sempre stato Superman, così come un fiore è tale ancora prima di sbocciare ed è proprio qui che l’Uomo d’Acciaio sboccia: in primavera. Le paure e i dubbi del padre sono quelli di qualsiasi genitore che vede crescere la propria prole, ma le preoccupazioni di Jonathan sono estremizzate: non tutti hanno un figlio che vola…
Il Sig. Kent ci racconta le confusioni e i problemi da adolescente del suo Clark, di come abbia affrontato la prima cotta.

L’estate, l’autunno e l’inverno ci vengono narrate da Lois Lane, Lex Luthor e Lana Lang.
La sua collega, la sua nemesi e la sua amica d’infanzia. Tre tipi di narrazioni diverse, ma decisamente funzionali alla metafora delle stagioni.
L’estate è il cambiamento, il nuovo lavoro al Daily Planet e il suo battesimo come supereroe a Metropolis, narrati, appunto, da Lois. Una ventata d’aria fresca, un cambiamento nella sua vita.
L’autunno è il declino, scoprirete il perché leggendolo, e chi meglio della sua nemesi per narrare i dubbi e le paure di Superman?
Infine l’inverno è narrato da Lana Lang, il passato che torna e azzera tutto, fa ricominciare tutto da capo.
Jeph Loeb, lo sceneggiatore, crea delle sequenze perfettamente in linea col tipo di narrazione della voce narrante presente in ogni stagione. I monologhi spiegano in maniera autentica ed efficace la filosofia del personaggio di Superman ed alcune frasi ad effetto vi si conficcheranno nella mente. La scelta di una gabbia con poche vignette per tavola rende più fluido il bilanciamento fra disegno e lettering, Nonostante le grandi vignette ci facciano scorrere velocemente la narrazione, i monologhi e i dialoghi ci fanno rallentare per leggere e rileggere pezzi di storia e renderci tutto chiaro e limpido. Una trama semplice ma efficace, che sorprende il lettore con citazioni cinematografiche e letterarie.

I disegni di Tim Sale sono eseguiti con una linea chiara delicata. Basta un tratto sottile per delimitare i contorni di oggetti, ambienti e personaggi, dando comunque spessore ed armonia alle forme. I personaggi sono rappresentati in maniera massiccia, statuaria, quasi Michelangiolesca. Ogni disegno sembra avere un peso specifico elevato, dagli oggetti ai volti, eppure il tratto risulta sempre delicato e armonioso.
I colori di Bjarne Hansen accentuano ancora di più la delicatezza grazie alle tonalità pastello. Inoltre la profondità è scandita da uno sfumato di colore efficace. Più ci allontaniamo con i piani, più il colore si sfuma, alle volte senza neanche essere “ingabbiato” all’interno delle chine di Sale. I colori tenui e il nero duro delle chine si accostano in alcune vignette, dando origine ad un contrasto sublime.
Se non conoscete ancora il personaggio di Superman questo è un ottimo fumetto per iniziare. Se invece siete già appassionati delle avventure dell’Uomo d’Acciaio, ma non avete ancora letto questo piccolo gioiello, “Superman: Stagioni” vi aspetta in tutti i Funside e Games Academy.