Dal titolo risulta subito evidente come la puntata di oggi si discosti leggermente dallo standard utilizzato finora. Per quest’intervista abbiamo parlato con l’intero staff di Limana Umanita che ha scelto di volta in volta un portavoce per rispondere al meglio ai vari argomenti proposti.
Rituffiamoci quindi nel mondo dei Giochi di Ruolo, stavolta rigorosamente made in Italy, lasciando la parola ai ragazzi della casa editrice italiana:
Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per la vostra disponibilità. Partiamo dalle basi per chi, tra i nostri lettori, non vi avesse ancora conosciuto. Quando nasce, da chi è composta e di cosa si occupa Limana Umanita?
[Riccardo Giuliani] LimanaUmanita nasce all’incirca 14 anni fa. Non c’è una data precisa, perché si è costituita a partire da un classico gruppo di amici che si riunivano due o tre sere a settimana per abbandonarsi a folli sessioni di GdR attorno a un tavolo. All’epoca eravamo in otto, ma nel tempo il gruppo si è ridotto e quando la LimanaUmanita si è costituita seriamente come realtà editoriale eravamo in quattro: Alessio “Wolfbane” Cisbani, Gianluigi “Il Conte” Rotili, Simone “Pierugo” Fini e Riccardo “Yimìr” Giuliani.
Uno dei punti di forza del vostro prodotto principale, Project Hope, è senza dubbio l’ambientazione. Riuscireste a presentarcela in poche righe?
[Riccardo Giuliani] Piuttosto semplice: Project H.O.P.E. è un gioco di ruolo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale in cui i personaggi sono dei Supereroi (nella nostra ambientazione chiamati Meta-Umani). Ci rifacciamo ovviamente a tutto l’immaginario dei fumetti Marvel o DC della Golden Age (Captain America, ecc.), ammiccando alle atmosfere di Hellboy e di Indiana Jones, il tutto, ovviamente, in una ambientazione originale. Nel progetto sono confluite tutte le nostre passioni nel campo dei giochi, dei libri, della musica e dei film che abbiamo amato, assieme a una buona dose di ricerca storica, perché nella nostra idea Project H.O.P.E. non costituisce una “ucronia”, ma segue il reale percorso degli eventi storicamente accaduti, spiegandoli a proprio modo, introducendo una gran quantità di elementi fantastici ed esoterici.
Com’è nata l’idea di produrre un gioco di ruolo? Avete seguito il progetto fin dal suo concepimento o vi è stato proposto a prodotto finito?[Riccardo Giuliani] L’idea è nata in modo piuttosto naturale: per quanto ne so, praticamente tutti quelli che giocano di ruolo hanno il loro gioco nel cassetto. Probabilmente la differenza più grande è stata che noi abbiamo voluto vederlo pubblicato, ma soprattutto che, per essere sicuri che fosse proprio come lo volevamo, abbiamo scelto di pubblicarcelo da soli, spendendoci sopra un sacco di tempo, di lavoro e anche di soldi.
Non guasta il fatto che nel nostro team ci siano elementi creativi capaci di imparare – tutto sommato in poco tempo – a fare cose di cui fino a qualche anno fa magari non avevamo mai nemmeno sentito parlare (grafica, editing, impaginazione, sceneggiature, ecc).
In gran parte ci siamo quindi “improvvisati” editori, cercando di compensare l’inesperienza con una buona dose di incoscienza, ma soprattutto con una fiducia incrollabile nella validità dell’idea che abbiamo concepito, cullato e sviluppato in centinaia di serate attorno a un tavolo.
Qual è stata finora l’espansione o il gadget targato Project Hope che vi ha dato maggior soddisfazione e in che termini?
[Riccardo Giuliani] L’argomento è controverso: dai riscontri che abbiamo, la maggior parte dei ragazzi che seguono il Project H.O.P.E. ha apprezzato l’ultima espansione “Festung Europa”, e gli altri membri del team sono abbastanza concordi nel giudicarla come la migliore finora prodotta, ma io non sono propriamente d’accordo. Penso anch’io che il formato (più ricco di racconti) sia vincente da un punto di vista “emozionale”, ma per quanto mi riguarda ritengo che Sekai Dai Ichi sia migliore da un punto di vista “tecnico”. I contenuti sono più bilanciati e c’è davvero una gran quantità di roba, là dentro!
Abbiamo visto la nuova veste grafica del sito, davvero di grande effetto. Quali nuove feature possono trovare gli utenti abituali così come i neofiti?
[Alessio Cisbani] Innanzitutto la parte video; dal sito è raggiungibile il nostro canale Youtube, dove inseriremo dei video promozionali dei nostri prodotti, nonché dei “video-demo” dove spiegheremo più in dettaglio le meccaniche dei nostri giochi. Il canale servirà anche per le videopresentazioni degli autori selezionati per la nostra antologia “I mondi del Fantasy”, in cui ognuno avrà tre minuti di tempo per descrivere il proprio racconto. C’è poi finalmente un collegamento diretto fra il sito della casa editrice vera e propria e i siti dedicati ai nostri prodotti (PH e War of Wonders… per ora) e, come ultima novità, presto il sito sarà bilingue (italiano e inglese), un’esigenza imprescidibile ora che stiamo lanciando War of Wonders.
Al Play di Modena avete lanciato un nuovo prodotto, sempre ispirato alla stessa ambientazione, ma che sconfina in un ambito ludico differente: il Living Card Game “War of Wonders”. Qual è stata la prima risposta del pubblico, sia a livello di vendite che di demo effettuate?[Riccardo Giuliani] Così come tre anni fa eravamo esordienti in un mondo che conoscevamo solo da “clienti” con Project H.O.P.E., quest’anno lo siamo con War of Wonders. Non ho termini di paragone, quindi posso solo dire che il pubblico sembra decisamente aver gradito! A Play c’era l’autore delle meccaniche (Simone Luciani, già vincitore del Premio Archimede 2009) e i suoi due collaboratori, che – assieme a me e Simone Fini – hanno fatto due giorni quasi ininterrotti di demo. Devo dire che siamo piuttosto soddisfatti, soprattutto perché il gioco funziona bene e chi lo ha provato si è molto divertito!
Ho provato in prima persona il gioco e devo dire che risulta da subito accattivante ed innovativo. Vi andrebbe di spendere qualche parola in più riguardo le meccaniche ed il funzionamento del gioco stesso?
[Simone Luciani, creatore del regolamento] Le meccaniche del gioco nascono dall’unione di due spinte: creare un gioco che riuscisse ad aderire bene all’ambientazione di Project H.O.P.E. e sviluppare un prodotto che fosse un ibrido tra un euro card game ed un CCG (Collectible Card Game). L’impianto ruota attorno all’utilizzo di Punti Azione, che sono la risorsa principale del gioco insieme alle carte in mano. Le carte sono di due grandi tipologie: le Strutture, che vengono giocate spendendo Punti Azione, e i Meta-Umani. Il gioco è sostanzialmente un gioco di sviluppo, dove costruisci la tua strategia aggiungengo carte e combinando abilità, come un Euro CG, ma la possibilità di distruggere carte avversarie tramite diverse abilità lo rende anche molto “aggressivo”, ricordando un CCG. Il gioco può essere giocato come un euro con la confezione base o può essere giocato in modalità Deckbuilding, costruendo il proprio mazzo di gioco. Le regole sono già scaricabili dal sito ufficiale.
Ci sono in cantiere altre uscite per War of Wonders? Potete già farci qualche anticipazione a riguardo?
[Riccardo Giuliani] Se il gioco continuerà la sua ascesa, è sicuro che ci saranno altre uscite. Stiamo pensando sia a nuovi mazzi di altri eserciti (Giappone, Russia, Gran Bretagna e naturalmente Italia), sia a nuove espansioni per i mazzi già usciti. Simone Luciani (l’autore del regolamento) è già al lavoro sulle possibilità di “deck building” usando più copie dei mazzi base, inoltre stiamo studiando delle varianti di regolamento per più di due persone. Sul sito www.warofwonders.com vi terremo aggiornati (quasi) in tempo reale!
Che progetti ha Limana Umanita per il futuro? C’è già qualche proposta o trattativa in atto? Siamo tutt’orecchi…
[Riccardo Giuliani] I progetti sono davvero tanti e c’è da stare coi piedi per terra perché la cosa comincia a farsi seria.
In primis, stiamo cercando un distributore per l’estero per War of Wonders: il gioco è concepito e sviluppato per essere “internazionale”, perché possa rendere il più possibile visibile il marchio del Project H.O.P.E. nel mondo.
C’è poi un nuovo gioco di ruolo nel cassetto, completamente al di fuori del Project H.O.P.E. Si tratta di qualcosa di molto, molto diverso, con delle idee secondo noi innovative per quanto riguarda le meccaniche.
Si è appena concluso il contest “I Mondi del Fantasy”, con la raccolta di quasi 180 racconti, che ora vaglieremo e raccoglieremo in una antologia narrativa, la prima pubblicata da LimanaUmanita.
Stiamo preparando un plot per un comicbook supereroistico, ovviamente ambientato nel mondo di Project H.O.P.E., più altre idee che per ora sono solo sogni, ma se riusciremo a ripetere quello che abbiamo già fatto in passato, confido che presto le vedrete concretizzate in realtà!
Propongo anche a voi una domanda ormai di rito che spesso ha strappato un sorriso ai nostri lettori ed intervistati al tempo stesso: ci raccontereste un episodio simpatico o un aneddoto divertente nel quale vi siete imbattuti tra demo fiere e produzione di giochi?
[Riccardo Giuliani] L’aneddoto, benché assurdo, è assolutamente vero e riguarda la nascita del Project H.O.P.E. Avevamo definito gran parte dell’ambientazione ed era ora di cominciare a pensare al regolamento. Una sera Simone (Pierugo) viene alla riunione dichiarando: «Oggi mi si è allagata casa. Mentre pulivo tutto, mi è venuto in mente il regolamento per Project H.O.P.E.!»
Non ci crederete ma, per almeno il 70-80%, quel regolamento è quello che state usando ora quando giocate al Project H.O.P.E.!
È per questo che non abbiamo ancora pubblicato il nostro prossimo gioco: stiamo aspettando che a Simo si allaghi di nuovo la casa!
Beh non possiamo che augurare a Simone di trovare l’ispirazione facendo qualcosa di più piacevole, chessò, leggendo un libro o guidando per tornare a casa.
Ringraziamo i ragazzi di Limana Umanita e auguriamo loro un grosso in bocca al lupo per i molti progetti attuali e futuri in cantiere.
L’appuntamento con la nostra rubrica è invece per settimana prossima, a presto.
Edoardo “Daermon” Dalla Via