Non disperare, lo sistemiamo - Parte seconda

Non disperare, lo sistemiamo – Parte seconda

La regola fondamentale per un restauro conservativo è la reversibilità, ovvero la possibilità di riportare allo stato originale il volume su cui si è intervenuti, va da se che per seguire questo essenziale principio bisogna escludere tutti quei materiali che costringono ad un intervento permanente (colle viniliche, nastro adesivo, colla a caldo, plastificazioni meccaniche).

Tylose polvereIl primo materiale essenziale per qualsiasi intervento (come ad esempio strappi, dorsi danneggiati o sfoliati, pagine indebolite dal tempo) è la colla. La colla che si usa in laboratorio di restauro è il Tylose, una colla a base di metilcellulosa in polvere da diluire in acqua fredda che viene utilizzata come collante o come addensante cambiando la sua diluizione, per renderla sicura nel tempo ad essa viene aggiunta una piccola quantità di nipagina sodica, un’antimuffa. Questi materiali si trovano principalmente in vendita presso negozi specializzati in materiali per il restauro cartaceo o pittorico in confezioni da 500 gr. che per un hobbista basteranno per due vite, l’alternativa più economica e semplice da reperire (logicamente non è un materiale ugualmente raffinato e certificato per la carta) è il Metylan, una colla in polvere utilizzata normalmente per attaccare la carta da parati, i manifesti o i tessuti murali leggeri che contiene già al suo interno un trattamento antimuffa e viene venduta presso i colorifici e i grossi magazzini del fai da te in confezioni da 200 gr.

Preparazione collaLa diluizione (variabile a seconda delle marche e sempre specificata sul retro delle confezioni) è normalmente 25 gr. di colla per 400 gr. di acqua, quantità pari a un vasetto delle dimensioni di quelli della marmellata che una volta chiuso ermeticamente si conserva per molto tempo, e si prepara versando a poco a poco la polvere nell’acqua fredda mescolando di continuo per evitare il formarsi di grumi, lasciandola riposare per 30 minuti e poi mescolandola nuovamente sino ad ottenere una consistenza viscosa (come un gel). Se la colla cosi preparata risulterà troppo liquida inumidirà la carta imbarcandola, sarà quindi necessario aggiungere ancora un po di polvere; se risulterà troppo densa si stenderà con difficoltà e avrà la tendenza a formare strati non omogenei, per cui bisognerà aggiungere acqua all’impasto.

Diffidate da chi sostiene che aggiungere un cucchiaino di colla vinilica renderà più forte la vostra colla: in realtà non farà altro che rendere impossibile la reversibilità del processo rendendo vano il primo principio.

 

Alla prossima puntata, dove si parlerà della carta!

 

Non disperare, lo sistemiamo:


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