“Nel regno animale, non esiste l’amore e l’odio come li intende l’uomo. Esiste la sopravvivenza: vivere un altro giorno, un’altra ora per la propria vita o per la propria discendenza è importante, ma non è tutto. Nel regno animale, ognuno gioca un ruolo fondamentale in quello che possiamo chiamare equilibrio universale o, se preferite, amore”
Bentornati amici e amiche di Games Academy Funside, oggi parleremo di Love: Il Cane, il nuovo capitolo della serie Love, realizzata da due dei maggiori talenti del fumetto europeo, Frédéric Brrémaud e Federico Bertolucci, autori fra l’altro di quel piccolo capolavoro che è Brindille.

Come negli altri capitoli della serie, Brrémaud e Bertolucci ci narrano le vicende di un’animale, ovviamente un cane, un bulldog inglese per l’esattezza, e della sua epopea per ritornare a casa.
La figura dell’uomo, un cacciatore con il suo cane, viene a malapena introdotta ed accennata, che è subito eliminata. L’uomo, durante una battuta di caccia al cervo, verrà infatti morso da un serpente, morendo di lì a pochi secondi, lasciando il bulldog completamente solo.
Il cane dovrà affrontare le insidie di un paesaggio selvaggio come quello australiano, senza più nessun riferimento. Perso il suo “branco” (ovvero il padrone umano, il cui cadavere cercherà di proteggere fino alla fine dall’assalto di un gruppo di dingo), dovrà trovare un modo non solo per tornare dalla sua famiglia ma prima di tutto per sopravvivere in un’ambiente a lui estraneo.
Brrémaud e Bertolucci sfruttano questo viaggio di ritorno per raccontare la vita, o meglio, la quotidianità del mondo animale australiano. Sebbene sia il nostro bulldog il protagonista indiscusso della vicenda, al suo fianco verranno presentati anche un’altra serie di animali, più o meno presenti, con i quali si entrerà in rapporto, alle volte positivo e alle volte no.
Il branco di dingo, che abbiamo nominato prima, sarà il vero antagonista del nostro cane, prima conquistando (non senza lottare) e divorando il cadavere dell’uomo e poi inseguendo il bulldog attraverso l’outback australiano (termine con cui si identifica in modo generico le aree semi-desertiche e più remote dell’isola).
Utilizzando questo racconto, Brrémaud e Bertolucci ci parlano anche di altri animali, che compaiono sullo sfondo o riappaiono con maggiore importanza a seconda dello svolgersi dei fatti, sviluppando la narrazione di quella che è la vita nel mondo animale australiano, come gli Emu, i Koala, i Vombati ma su tutti sono quattro gli animali, cane escluso, che si impongono al lettore: i canguri, forse fra gli animali australiani più iconici al mondo, con i quali il nostro bulldog proverà a “fare amicizia” nell’estremo tentativo di creare un legame perso (quello con il suo padrone e quindi con il suo branco), trovandosi però nella situazione di dover fronteggiare una femmina di canguro tutt’altro felice che il suo piccolo venga avvicinato da un possibile predatore; i dingo, già nominati all’inizio e che per buona parte del fumetto saranno la nemesi del cane, fino al fatidico “scontro finale”; l’ornitorinco femmina, di cui impariamo a conoscere la routine fatta di caccia/accudimento della prole fra le mille insidie del lago presso cui vive, e infine, ad apertura e chiusura della storia, i rettili per eccellenza, i serpenti, silenziosi e onnipresenti nei vari scenari.

E come il nostro cane si rapporterà con ognuno di loro è al centro della storia, nonostante l’obbiettivo rimanga sempre quello di ritrovare la strada per casa, proprio lungo quella strada farà una serie di incontri che lo porteranno a relazionarsi con i numerosi animali che popolano l’outback australiano e le sue foreste di eucalipto, fino alla conclusione… Tratteggiando la linea che divide un animale domestico da quelli che ancora vivono nella natura selvaggia.
Brrémaud e Bertolucci, come già negli altri capitoli della serie, ci raccontano tutto questo attraverso un fumetto muto, senza dialoghi, fatto solo di immagini che si susseguono, con primi piani, panoramiche (che spesso vengono usate per incorniciare intere sequenze di narrazione) e transizioni temporali estremamente eleganti e delicate (vedasi quella a pagina 47). Il tutto è ulteriormente arricchito dalla qualità del colore, vivo e brillante, nemmeno stessimo guardando un documentario su uno schermo HD ma reso vero e proprio protagonista anche dalla capacità di passare da un ambiente (il terreno stepposo e semidesertico) ad un altro (le foreste di eucalipto o il lago) con tale naturalezza da rispettare la realtà del nostro mondo (solo negli ambienti creati dall’uomo ci sono confini netti, in natura, quando si passa da un’ambiente ad un altro le aree di confine si fondono, senza avere una chiara linea di demarcazione).

Love: Il Cane conferma le abilità di Brrémaud e Bertolucci come autori del genere del fumetto muto. Sanno raccontare una vicenda e trasmettere sentimenti ed emozioni senza scrivere una parola o un’onomatopea. Tutto è affidato ai disegni, ai colori e ai movimenti degli attori in scena e, grazie a questa loro bravura, dimostranocome provocare una reazione al lettore, che può provare simpatia (per il bulldog o per l’ornitorinco), rabbia o paura (per i serpenti), timori e dubbi (su cosa accadrà nelle pagine successive) e farlo affezionare a quella natura selvaggia australiana che forse, dopo gli incendi del gennaio 2020, non avremo più modo di guardare come prima.
Love: Il Cane vi aspetta in tutti i Games Academy Funside, io vi saluto e nel frattempo torno ad osservare le meravigliose tavole di questo fumetto.
Alla prossima e buona lettura!
Andrea
- Autore: Frédéric Brrémaud, Federico Bertolucci
- Genere: Azione, Drammatico, Animali, Pubblico Adulto
- Editore: Saldapress
- Prezzo: €19,90
