Nella prima immagine vedete Alex, il ragazzo sulla destra, mentre gioca ad un nostro torneo contro il compagno di team Michele Bergamasco; nella seconda abbiamo Marco, sulla sinistra, che stringe la mano al nostro Mike dopo una partita particolarmente sofferta.
Ho iniziato a giocare a Yu Gi Oh da relativamente poco tempo, ma da subito mi ha colpito la community, molto disponibile con i “novellini” come me, sia dal punto di vista umano che per la disponibilità ad insegnarmi i trucchi del mestiere.
Qua in zona sono stato particolarmente colpito, sia per la passione che per i risultati dal team dei “Dragon Keepers”, e ho pensato di proporveli con questa intervista.
Il team, i cui componenti giocano quasi prevalentemente a Yu Gi Oh!, nasce a Udine nel 2006, da una community in fermento e in continua espansione, sopratutto grazie al continuo ricambio generazionale dato dal traino del cartone animato e da una serie di nuovi mazzi particolarmente competitivi usciti in quel periodo.
Attualmente i componenti sono Alex Cencigh, Fabio Albini (il deckbuilder del gruppo),Stefano Ecoretti (braccio destro del deckbuilder) Marco Rangone, Michele Bergamasco, Enea Grava e Aleksander Dedaj.
Per l’occasione abbiamo contattato Alex e Marco, reduci dall’europeo di Birmingham e dallo Shonen di Milano, dove Alex ha arbitrato.
Per partire vi proponiamo una domanda classica; mazzo giocato attualmente, motivo della scelta ed eventuali considerazioni sulla lista.
Alex: Sto provando diverse liste di QuickDraw Dandy Warrior, cambiando anche dalle 5 alle 8 carte; si tratta di un mazzo molto competitivo che presenta tantissime scelte e combinazioni possibili e sopratutto mi diverte. É il mazzo che ho portato ai nazionali e da lì lo sto testando praticamente sempre! Sono stato tra i primi a inserire nell’extra deck lo Shooting Star Dragon e vedo che ora si sta diffondendo sempre più nelle decklist dato la facilità con cui questo mazzo può giocarlo
Marco: al momento gioco un “Quickdraw”, si tratta di un mazzo divertente con ottime possibilità di fare risultato; gli altri mazzi ultimamente mi sembrano un po’ noiosi. Gioco un “Pupazzo di neve carnivoro” in main per poter fare il “Grugnir, drago della barriera di ghiaccio”.
Quando e come vi siete avvicinati al gioco?
Alex: facevo animazione in un centro giovanile a Cividale, i ragazzi ci giocavano e seguendoli ho imparato appassionandomi subito, da lì il passo verso i tornei ufficiali è stato brevissimo! So che molti partono dal cartone ma io non l’ho seguito molto.
Marco: ho iniziato a giocare con l’arrivo del cartone animato, inizialmente tra amici, poi, dopo una pausa di due anni, ho ricominciato in maniera seria seguendo l’attività torneistica.
Cosa ti ha spinto ad entrare in questo team? Essere in un team ti ha dato dei vantaggi?
Alex: prima di tutto credo che sia un’esperienza molto bella dal punto di vista umano; da uno un po’ più materialistico è importante per la condivisione delle carte, così è molto meno difficile preparare i deck più forti per i tornei. In più, grazie ad intensive sessioni di playtest, ho potuto affinare particolarmente la mia tecnica di gioco e conoscere a fondo i mazzi che mi hanno fatto vincere parecchi tornei
Marco: Vantaggi sicuramente molti; ci si presta i mazzi e le carte tra di noi, si testa tutti assieme mantenendo quindi un un livello alto e si riescono a provare tutti i mazzi competitivi prima dei tornei. Sono entrato nel team in un secondo tempo, insieme a Michele; con gli altri componenti avevamo già rapporti d’amicizia e, in seguito a qualche buon risultato, ci hanno invitati.
Come vedi l’attuale metagame (ovvero la varietà di mazzi che girano ai tornei)?
Alex: relativamente vario ma sopratutto bilanciato. A febbraio si ridurrà probabilmente a 2 mazzi con l’uscita del “sei samurai” e il mese successivo dei mostri “dragunity”; per questo spero in una banned list che limiti un po’ questi mazzo, decisamente troppo performanti fin dai primi test.
Marco: per il momento il metagame è vario, ci sono più tipologie di mazzi rispetto ad alcuni ani fa. Da un po’ è aumentato anche il numero dei mazzi competitivi ma spesso in top8 girano sempre gli stessi mazzi; è un po’ un problema perchè spesso vincono liste molto simili.
Quali sono le vostre esperienze più belle dal punto di vista torneistico?
Alex: sicuramente lo YCS di Milano, dove ho potuto fare la mia prima esperienza arbitrale seria, mentre prima mi capitava di arbitrare quasi solo a tornei molto piccoli. Anche l’europeo di Birmingham è stato molto significativo, anche dal punto di vista vacanziero!
Marco: come prima esperienza citerei sicuramente i nazionali del 2008, dove ho portato il “Gladiatore Bestia”; il torneo lo ricordo con affetto per la varietà dei mazzi in sala, la simpatia e la correttezza degli avversari che avevo trovato, e infine anche per il risultato (16° su quasi 300). Lo stesso anno ho portato “teledad” a Lucca facendo top16; torneo molto divertente ma minato dalla scarsa varietà di mazzi in sala; in 9 turni ho trovato ben 8 volte lo stesso deck!
Come giocatore, cosa ti aspetti dall’immediato futuro?
Alex: Bè..sicuramente avere ancora occasioni di andare a divertirmi a tornei grossi, sopratutto all’estero! Poi sicuramente devo continuare ad aumentare il mio livello di gioco, sperando che anche il livello generale aumenti sempre più. Un’altra cosa importante potrebbe essere legata ai tornei in zona, che spesso aiuto ad organizzare; sarebbe bello riuscire a coinvolgere un numero di ragazzi sempre maggiore.
Marco: mi auguro che la diversità attuale rimanga tale, anche se mi preoccupa un ò guardare il meta giapponese dominato dal “sei samurai”; spero che venga toccato dalla banned e non porti anche qua da noi un formato a senso unico. Sicuramente, se riesco a qualificarmi, continuerò a fare tornei all’estero e gli eventi particolarmente importanti in Italia; spero che anche gli altri ragazzi del team continuino a giocare in modo da organizzare tante altre divertenti trasferte!
Raccontateci qualcosa delle vostre strategie di gioco e delle tipologie di mazzi che vi piace usare:
Alex: mi affido molto a Fabio, il nostro deckbuilder, che riesce spesso a propormi mazzi interessanti inserendo carte nuove nel meta. Per il resto prediligo mazzi che facciano controllo del campo come Araldo-kristya, Naturia e Quick. Non mi piacciono invece mazzi con 1-2 strategie (come il mek) oppure che si affidano al topdeck (come il mazzo infernity)
Marco: prediligo i controlli rispetto ai mazzi aggressivi basati sulle creature; i mazzi combo li detesto perchè troppo spesso non sono arginabili e senza una sideboard adeguata è facile perdere. Troppo spesso i combo si basano sulla fortuna, sulla mano iniziale; a volte si possono costruire però in maniera da avere sempre delle mani iniziali troppo esplosive, come il vecchio “Rana ftk”
Ed eccoci all’ultima domanda, un po’ più generale; come vedete il gioco, inteso anche come gestione torneistica, da giocatori e nel caso di Alex anche da arbitro?
Alex: siccome carte simili a volte hanno rulings completamente diversi a volte si rischia un po’ di confusione, non sempre è semplice intervenire. La comunità arbitrale al momento è ottima, sopratutto perchè si cerca sempre di avere un rapporto umano con i giocatori, anche se a volte punirei più severamente i pochi bari che girano.
Marco: da parte mia citerei il fatto che spesso le quotazioni sono proibitive, non solo per i neofiti ma anche per noi giocatori “storici”, mi ricordo ad esempio i tempi in cui il “Drago armato oscuro” lo vendevano sui 200 euro ed era praticamente impossibile averlo. La questione dei prezzi così elevati è l’alta rarità di alcune carte, spesso stampate in quantità troppo limitata per l’utilizzo della community, è un punto del gioco che mi piacerebbe rivedere.
Un saluto e un grazie a questo team di appassionati, che portano sempre una ventata di simpatia e sportività ai tornei, dai quali si impara sempre vedendoli giocare..garantiamo in prima persona!