Bentrovati,
con queste parole diamo il via ad una nuova e particolarissima rubrica che ci accompagnerà alla scoperta di un mondo assai spesso relegato in secondo piano, che però è custode di tante sorprese: i giochi in scatola. Riflettendo su quale potesse essere il modo migliore per debuttare in un ambito che si ammanta d’infiniti vesti e che si colora di mille sfumature, abbiamo deciso di adottare la via della semplicità, tornando all’origine, partendo così dai giochi che amiamo.
Immaginate di essere davanti gli scaffali del vostro negozio preferito, lo sguardo veloce che si tuffa tra le tante confezioni, alcune verticali e ben impilate, con effigi di maghi, container, o nomi che incutono paura; altre orizzontali in modo da esser bene esposte in tutto il loro splendore, su cui sono dipinti crociati dai grandi scudi, ranocchie che saltellano tra le foglie e contadini pronti alla semina.
Mentre osservate la vostra attenzione viene rapita come d’incanto. Illustrato, con tenui colori pastelli, c’è un piccolo uomo che, volando su un tappeto sopra bizzarre colline, corre verso un sole al tramonto. Vi fermate un attimo appena e mille dettagli si schiudono dinnanzi a voi… Il tappeto in realtà è un libro illustrato e dalle sue pagine nascono fiori che prendono il volo, le colline sembrano onde marine composte di sabbia increspate dal vento e quel piccolo viaggiatore, abbigliato con bretelle, testimoni di un’altra epoca, sembra invitarci a seguirlo in un mondo fatto di sogno ed immaginazione: Dixit.
Dixit è un gioco di recente uscita (almeno per l’Italia) che nell’ultimo anno e mezzo ha raccolto tutti i più prestigiosi premi internazionali (gioco dell’anno in Germania, Francia, Spagna, Finlandia, Portogallo, miglior party games USA e tanto altro ancora). Si tratta di un party game semplice e immediato, che facendo uso di carte superbamente illustrate (l’artista è Marie Cardouat, cercatela sul web), conduce i giocatori di tutte le età a riflettere sulle proprie emozioni.
All’inizio della partita ogni partecipante riceve 6 carte, ognuna raffigurante veri e proprio dipinti (uomini fatti di carta e sferzati dal vento, conigli in armatura da cavaliere che devono compiere una scelta, porte aperte nel cielo e così via). Nel proprio turno, il giocatore di mano scegli una carta, la mette coperta al centro del tavolo ed… esprime un idea. Che essa sia un sentimento o il titolo di un film, il libro che si ama oppure un concetto filosofico, poco importa…ciò che conta è abbandonarsi. Tutti gli altri partecipanti dovranno allora giocare, scegliendo tra quelle che possiedono, una carta che in qualche modo possa essere associata a quel pensiero. Una volta mischiate, le carte verranno scoperte e, attraverso una scommessa segreta, si dovrà indovinare quella esatta.
A questo punto entra in gioco uno degli aspetti più interessanti di Dixit: il sistema di assegnazione dei punti. Rivelate le scommesse fatte, se tutti i partecipanti indovinano la carta del giocatore di turno, solo quest’ultimo non guadagnerà punti (evidentemente l’idea è stata espressa in maniera troppo banale). Analogamente se nessuno riesce a capire quale sia l’immagine, di nuovo tutti, tranne il giocatore di turno, avanzeranno verso la vittoria (il concetto era troppo ermetico o distante dalla rappresentazione). In questo modo, chi deve giocare la carta nel proprio turno sarà costretto a calibrare con attenzione la propria scelta, cercando vie poco battute ma non impossibili da praticare. Il ruolo degli altri partecipanti però non si limita alla sola deduzione, ma va oltre. Essi infatti potranno guadagnare tanti punti bonus quanti sono i voti ricevuti dalle proprie carte dagli altri giocatori (che erroneamente hanno scommesso su di esse).
Questo aspetto, che in un prima momento può apparire banale, è a nostro avviso una delle chiavi vincenti del gioco. Infatti, proprio alla luce di ciò, tutti saranno incentivati a mettere sul tavolo carte quanto più fedeli possibile, aumentando di molto il livello generale dell’esperienza ludica. Di turno in turno ogni giocatore riceverà una carta nuova (si gioca sempre con 6 carte in mano), finché tutto il mazzo non verrà distribuito e verrà proclamato il vincitore.
Una menzione va fatta ai materiali presenti nella confezione. Oltre alle carte già citate, illustrazioni in perfetto equilibrio tra l’innocente fanciullezza e un’adulta consapevolezza, colme di dettagli (da antologia una nostra partita in cui la parola “spianaci” permise ad una giocatrice, non di turno, di prendere ben 7 punti), un apprezzamento speciale va al tabellone segna punti (interno della scatola rialzato ritraente un prato) e alle pedine in legno raffiguranti piccoli conigli, omaggio a Lewis Carroll ed il suo bianconiglio .
Per concludere, Dixit è un gioco che sorprende e rapisce, capace di accomunare allo stesso tavolo il giocatore più esperto e smaliziato al neofita, senza per questo risultare meno fruibile o diverte, un piccolo gioiellino che ad ogni partita vi regalerà sempre nuove emozioni.