
•Titolo: “Sara”;
•Scritto da: Garth Ennis;
•Disegni di: Steve Epting;
•Editore: Panini Comics;
•Prezzo: 21€
“1942, invasione nazista della Russia. Combatti duramente. Spara con precisione. Non farti prendere viva!”
Amici e amiche di Games Academy Funside, bastano poche e semplici frasi per immergerci nel fumetto che andremo a recensire. Sara, edito negli USA dalla TKO Studios e in Italia dagli amici di Panini Comics, è il nuovo ritorno di Garth Ennis (The Boys, Preacher, Le Storie di Guerra) ad un periodo storico che, nella sua produzione, gli è molto caro: quello della Seconda Guerra Mondiale.
Questa volta con Sara ci troviamo catapultati nel rigido inverno del 1942 sul Fronte Orientale. L’invasione nazista dell’Unione Sovietica, la famosa Operazione Barbarossa, è in atto; l’Armata Rossa riesce a contenere a fatica la blitzkrieg tedesca e la città di Leningrado è già da diversi mesi sotto un terribile assedio. In questo scenario di guerra seguiamo la vicenda di Sara, cecchina dell’Armata Rossa, e della sua squadra.
Ennis, come già dimostrato in Dreaming Eagle e ne Le Storie di Guerra, mostra una accuratezza al dettaglio e a ciò che riporta, nel vestiario, nelle armi, nei veicoli che rendono i suoi racconti di guerra quasi delle realistiche testimonianze e la stessa Sara, sebbene sia un personaggio di invenzione, trae ispirazione dalle donne arruolate dall’Armata Rossa come cecchine, ad esempio Lyudmila Pavlichenko, detta anche “Signora Morte” per via delle sue 309 uccisioni confermate (tali da renderla la cecchina più letale della storia) a cui viene anche attribuita la famosa frase (che Ennis non ha resistito a riportare in Sara) “non uccido uomini, uccido nazisti”.
Ennis ci mostra le vicende di Sara, la sua guerra contro l’invasore nazista ma anche la sua disillusione verso il Comunismo, verso i vertici dell’Unione Sovietica e dell’Armata Rossa (che lei sa essere corrotti e spesso incapaci), eppure continua a combattere, per se stessa, per le sue amiche e compagne di lotta e nel raccontarlo Ennis sfrutta numerosi flashback, che si alternano al racconto al presente, non solo per descrivere “l’addestramento” ricevuto sul campo da Sara ma anche tutta la crescita emotiva e la creazione di un carattere, quello di Sara ovviamente, duro come l’acciaio.
Quello che apprezzo di Ennis quando si dedica ai racconti di guerra è il crudo realismo a cui si attiene. Abbandona le esagerazioni, le violenze eccessive o i linguaggi estremamente scurrili delle sue storie (che, per intenderci, io adoro e che fanno di Ennis uno dei miei sceneggiatori preferiti) e si attiene ad una linea molto più pacata. Non ha paura di far vedere la violenza, il sangue, la morte e la crudeltà che la guerra porta con se ma nemmeno la abbellisce, non la esalta ne la disprezza. Semplicemente racconta una storia, anche se con protagonisti di fantasia come detto prima, e nel farlo ti trasmette quelle che sono le sue impressioni sulla guerra.
Ennis ha spesso usato la guerra per mostrarci aspetti spaventosi dei suoi protagonisti: la Guerra del Vietnam ha rivelato che Frank Castle era Punisher ben prima che i suoi famigliari fossero uccisi a Central Park mentre in The Boys la Guerra delle Falkland è una delle opportunità con cui Billy Butcher avrà modo di sfogare i suoi istinti violenti ma è con Sara che Ennis si supera realizzando la sua opera di guerra più bella.
Ad affiancarlo nei disegni è Steve Epting (Capitan America) che, con uno stile pulito e chiaro, trasmette la cruda realtà del conflitto, resa ancora più realistica dai colori usati da Elizabeth Breitweiser (il loro lavoro è tale che io a vedere le distese innevate sentivo il freddo stringermi come in una morsa).
Concludo consigliandovi caldamente la lettura di Sara (e di recuperare tutti i racconti di Guerra di Ennis editi da Saldapress) che potrete trovare in tutti i Games Academy Funside e di lasciarvi trascinare in questa storia, ispirata ad eventi reali, dura come la steppa!
Buona lettura
Andrea