Ciao a tutti e ben trovati. Dopo aver parlato settimana scorsa con Aura di cosplay ed organizzazione di eventi ludici, abbiamo deciso di spostare il nostro focus su chi questi eventi li vive in prima persona come partecipante in competizione con altri.
Oggi è con noi Stefano Memoli, giocatore italiano di Yu-Gi-Oh! che si è guadagnato fama e notorietà all'interno del settore, qualificandosi alle fasi finali torneo dopo torneo.
Ciao Stefano, grazie per il tempo che ci dedichi. Per chi ancora non lo conoscesse, Stefano è uno dei migliori giocatori Italiani di Yu-Gi-Oh!. Solo quest'anno ha aggiunto al suo palmarés, tra gli altri, una finale Nazionale ed una semifinale ai campionati Europei. Come ci si sente nei Top 8 dei tornei importanti, visto che ormai sei di casa?
Innanzitutto sono io a ringraziare voi. Sicuramente è una sensazione fantastica, è ciò per cui mi impegno 3, 4, 5 giorni a settimana, con i miei compagni di team. Provo una sensazione di appagamento parziale, anche perché una volta voglio arrivare fino in fondo.
Facciamo un passo indietro. Com'è iniziato il tuo interesse per il gioco? Ti sei affacciato subito a Yu-Gi-Oh! o la tua strada è iniziata altrove?
E' iniziato tutto guardando il cartone animato. Casualmente in metropolitana a Milano vidi una locandina che parlava di tornei organizzati, decisi di provare; le prime volte ovviamente era un massacro, ma piano piano sono riuscito ad affermarmi e amalgamarmi col gruppo dominante, che lo è tuttora.
Spesso alla base del successo di un singolo c'è il lavoro di un gruppo di gioco solido. E' anche il tuo caso? Con chi ti trovi a “testare” e quanto incide questo sui risultati ottenuti?
Sicuramente non è tutta farina del mio sacco, un ruolo fondamentale e principale lo hanno svolto i miei compagni di team: Milani Mirko, Lenti Stefano, Fabio Minicozzi, Alessandro Sabbadin e la mia ragazza Teresa, che anche se non fa parte ufficialmente del team è come ne facesse. Nel nostro team non esiste un leader, siamo tutti allo stesso livello, dividiamo sempre tutto, comprese gioie e dolori; è nato perché nessuno di noi sarebbe triste a perdere con l'altro, nemmeno in una finale nazionale. Personalmente ritengo che il lavoro di gruppo sia alla base del successo, senza un gruppo che ti sostiene e che ti dà la forza, non sei nessuno. Potrei andare avanti all'infinito ma mi fermo qui.
A proposito di compagni di testing, so che in finale al nazionale di quest'anno siete arrivati tu e un altro ragazzo di Milano che conosci molto bene: Fabio Minicozzi. Ci racconti la storia di quella partita?
Si in finale eravamo io e lui ma quella partita non è mai stata giocata, era giusto diventasse lui il campione nazionale e così è stato, ci ha convinti tutti a portare quel mazzo consentendoci di piazzarne 3 in top 4 e facendone qualificare 4 all'europeo di Birmingham.
Spinto dalla passione per il gioco hai viaggiato in lungo e in largo. Ci racconti qual è stata l'avventura più bella nella quale ti sei imbarcato? Quale città ti ha rapito il cuore?
Tutte le avventure sono state indimenticabili a partire dal viaggio a Costa Mesa a tutte le tappe del nostro continente per gli europei, fino al mondiale a Los Angeles di quest'anno.
Se proprio dovessi scegliere, direi il viaggio a tokyo in giappone con Dario Longo e Donato Mancini, dove Dario appunto divenne campione del mondo.
Di solito cosa fai in preparazione ad un torneo importante? Sia dal punto di vista del gioco che personale: qualche metodo per affrontare la tensione? O si tratta ormai di un problema superato con l'esperienza?
Testiamo molto, un mesetto prima quasi tutti i giorni in coincidenza con le esigenze di tutti; personalmente parlo con le carte non ho riti particolari, solo questo. Per quanto riguarda la tensione utilizzo il consiglio che mi ha dato un mio amico, penso turno per turno senza pensare alla durata totale del torneo. Poi siamo umani la tensione la sentiamo tutti.
Entriamo un po' in dettaglio nel gioco: qual è il mazzo più giocato nel metagame attuale? Tu rientri nella schiera di chi lo usa o cerchi di contrastarlo in qualche modo?
Attualmente il metagame presenta la più vasta varietà di mazzi mai vista in Yu-gi-oh!, questo non sempre è un bene per i giocatori che si trovano a dover fare tornei che molto dipendono dagli abbinamenti, quindi dal tipo di mazzi che incontreranno. I più giocati sono senza dubbio X-saber, Pianta e derivati, Ala Nera.
Noi cerchiamo sempre di trovare qualcosa che ci permetta di diversificarci ed emergere dal mazzo predominante, qualora non ci riuscissimo ci affidiamo alla possibilità di essere uno dei tanti ad essere pescato dalla dea bendata e buttato nella top di turno, sperando di far valere le nostre doti.
Sapresti scegliere tra le tue carte preferite un mostro, una magia e una trappola? Spiegaci cosa c'è dietro la scelta di ognuna di loro.
Questa domanda non è facilissima. Come ti ho già detto parlo con le carte, ho 3 mostri ai quali tengo molto: Black Luster Soldier che è la prima carta forte che ho giocato e che letteralmente chiamavo, ce l'ho tutt'ora; Light and Darkness Dragon che mi ha permesso di tornare a fare risultato dopo uno stop di 2 anni; Dark Armed Dragon che mi ha consentito di affermarmi in Costa Mesa.
Raccontaci un momento in cui sei stato veramente fortunato e hai vinto una partita impossibile!
Non basterebbero 10 delle tue interviste, ciò nonostante sicuramente mi salta alla mente una partita molto importante del day 2 dell'europeo inglese dove avevo perso in quanto lui ha sul campo Obelisk the Tormentor e io ho solo una King Tiger Wangu in mano, ho pescato Smashing Ground, ed evocato la Tigre che mi ha permesso di vincere il match siccome a lui non poteva tornare la rana degli alberi e non poteva evocare i Monarchi.
Hai qualche consiglio da dare ai ragazzi che si affacciano ora a questo affascinante mondo e che sperano di arrivare un giorno dove sei arrivato tu oggi?
Sicuramente sì, ovviamente la scuola è il dovere primario, ma se ci tieni, e ci credi davvero, non bisogna dare retta all'opinione delle altre persone, se ti piace, fai cio' che ti piace e mettici te stesso al 100% perché ho imparato che nulla è impossibile.
(A intervista finita Stefano ci tiene ad aggiungere)
Rinnovo il mio ringraziamento a te e tutto lo staff che lavora per GA.
Per la prima volta mi hai preceduto negli usuali ringraziamenti a fine intervista ^__^'. Salutiamo allora nuovamente Stefano e vi diamo appuntamento a settimana prossima, sempre nell'ambito dei coinvolgenti Giochi di Carte Collezionabili.
A presto,
Edoardo “Daermon” Dalla Via