Thriller psicologico scritto e disegnato da Shinobu Kaitani, Liar Game è un seinen manga tuttora in corso di pubblicazione, iniziato nel 2005 con la serializzazione sulla rivista Weekly Young Jump della Shueisha e raccolto fino a oggi in quindici volumetti.
La storia ha per protagonista una giovane studentessa universitaria, Nao Kanzaki, una ragazza tanto onesta e dal cuore puro da risultare ingenua, la quale si ritrova inaspettatamente coinvolta in un gioco di soldi e bugie chiamato Liar Game (lett. “il gioco del bugiardo”). Come? Semplice. Le è arrivata per posta una scatola contenente cento milioni di yen (poco più di un milione di euro, per la cronaca…) aprendo la quale ha formalmente dichiarato di voler partecipare al gioco. Ah, cosa non fa la curiosità! Non poteva Nao fermarsi davanti a quel mittente sconosciuto e restituire la scatola al postino? Non poteva fermarsi a indagare su questo LGT (Liar Game Tournament) Office che le mandava il pacco? Certo, avrebbe potuto, ma quanti di noi l’avrebbero fatto in effetti?
A ogni modo ormai il meccanismo si è avviato. Come recita il biglietto all’interno della scatola a questo punto non ci si può ritirare dal gioco, quelle banconote sono vere e rappresentano il denaro disponibile per il primo turno del Liar Game. Ma di cosa si tratta? Ciascun giocatore gareggia per impossessarsi del denaro del suo avversario secondo una modalità di gioco uno contro uno: durante i trenta giorni di durata del round i due concorrenti possono mettere in atto ogni sotterfugio per impadronirsi del denaro della controparte; il surplus rispetto ai cento milioni di partenza costituirà il premio, le perdite invece saranno il debito da rifondere all’organizzazione.
Nao precipita così nel tormento. L’idea di poter contrarre un debito addirittura di cento milioni di yen la angustia, mentre l’altra faccia della medaglia non sembra stuzzicarla. Orfana di madre e con un padre malato terminale di tumore, la giovane non sa come comportarsi e con chi potersi confidare fino a quando le arriva la lettera del LGT Office che le comunica il nome del suo avversario: il signor Fujisawa, il suo docente preferito delle scuole medie! Che fortuna! Una persona amica! Ma sarà poi veramente così? O l’innocenza di Nao le costerà un tremendo e pesante raggiro? Non sarà forse il caso di rivolgersi a un esperto truffatore per provare a cavarsela in questo gioco spaventoso che è il Liar Game?
Il primo capitolo introduttivo ci porta già diversi interrogativi e ci lascia con il fiato sospeso. Aldilà dell’espediente un po’ forzato con cui hanno inizio le vicende, la struttura narrativa che si viene a creare appare solida, ben costruita intorno a un personaggio ingenuo quale è Nao che dapprima appare al limite della stupidità, ma che mostra comunque di avere delle potenzialità di crescita da cui attingere nel corso della storia. Accanto a lei fa capolino la figura del giovane ed esperto truffatore Shinichi Akayama, il genio della truffa che si impadronì della più grande somma di denaro nella storia della criminalità giapponese, il quale, dopo tre anni di carcere, viene avvicinato da Nao nella speranza che possa (e voglia) aiutarla. Un personaggio da tenere d’occhio…
In verità l’inizio del racconto, che può apparire banale e poco credibile, non rende giustizia a uno dei fumetti più accattivanti degli ultimi anni: se Death Note aveva colpito per le atmosfere cupe e le sfide mentali tra i protagonisti sviluppate entro una cornice soprannaturale popolata da quaderni della morte e Shinigami, Liar Game si dimostra altrettanto stimolante quanto a suspense e sollecitazioni intellettuali mantenendo però un’ambientazione realistica e ordinaria, calata nella quotidianità di persone che finiscono per rappresentare diverse tipologie di esseri umani: punti di forza e debolezze di ciascuno di loro emergono in modo prorompente dinanzi a una sfida che diventa una vera e propria lotta per la sopravvivenza in cui “l’uomo è un lupo per l’uomo”, in cui avidità e inganno la fanno da padrone.
Questa sorta di stato di natura assume tanto più spessore grazie alla capacità da parte di Kaitani di tratteggiare la psicologia dei personaggi, di sondare la profondità del loro animo tracciando le motivazioni e le modalità d’azione di ciascuno in modo coerente ma allo stesso tempo imprevedibile, di svilupparne a fondo le potenzialità facendoli crescere round dopo round, sfida dopo sfida. L’autore riesce così non solo a dare credibilità e pathos al suo racconto ma, supportato anche da un disegno piuttosto semplice che si dimostra però decisamente efficace ed espressivo, raggiunge un ottimo equilibrio tra intreccio e profondità dei protagonisti restituendoci un’opera di assoluto valore.
Titolo cult in Giappone, con all’attivo due adattamenti in live action per la televisione e due film di successo, l’ultimo dei quali uscito nelle sale nipponiche lo scorso marzo, Liar Game è certamente un manga avvincente che non mancherà di emozionare e stimolare la curiosità, un thriller psicologico estremamente coinvolgente che merita di essere letto per la sua capacità di offrire diversi livelli interpretativi e di mantenere la tensione alta. Due qualità tutt’altro che comuni che alimentano (e alimenteranno) sicuramente la voracità dei lettori.
Francesco Calderone
Francesco Calderone (Vercelli, 1978) si è laureato in Sociologia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.A partire dall’interesse per i manga e gli anime, ha allargato le sue conoscenze alla cultura e alla società giapponese e si è appassionato alla storia, alle tradizioni e alla religione del Giappone, intraprendendone anche lo studio della lingua. Ha curato il volume Universo Manga per La Torre edizioni e collabora attivamente con la redazione di J-POP.