Dungeon Fighter è un gioco collaborativo dove ogni giocatore interpreta un eroe fantasy. Un gioco divertente, composto da stupende grafiche curate da Giulia Ghidini che fanno da sfondo a un meccanismo intelligente e spassoso.
Titolo: Dungeon Fighter;
Casa Produttrice: Cranio Creations;
Giocatori: 1-6;
Età: 14+;
Durata: 60 min;
Contenuto Scatola: Tabellone bersaglio, 2 mazzi di carte (mostri e tesori), 8 schede personaggio ed una scheda per i punti vita dei mostri, una torre di cartone per inserire i vari mazzi, diverse monete d’oro in plastica, 12 dadi speciali (3 colorati e 9 bianchi), varie plance dungeon, qualche trippolo.
COME SI GIOCA
Ogni giocatore sceglie un personaggio (ognuno con 3 abilità speciali quasi tutte uniche) e nella plancia scrigno (il tesoro del gruppo) si mettono 2 monete ed un dado bianco. Al centro del tavolo si piazza il grosso tabellone e nella torre vengono infilati il mazzo oggetti magici e, nei 4 piani superiori, le carte mostro nei quattro livelli di difficoltà. La quantità di mostri di ogni livello varia a seconda del livello di difficoltà scelto, ma già a livello facile risulta decisamente competitivo.
Inoltre viene montato un dungeoncomposto di 3 aree e di una stanza boss finale e su questa viene messo il segnalino gruppo all’ingresso del dungeon. Lo scopo è arrivare al fondo del dungeon e sconfiggere il boss finale.
Ogni turno il gruppo può spostarsi lungo un corridoi in una nuova stanza. In ogni stanza deve essere pescato un mostro che è l’incontro da affrontare prima di poter usufruire di eventuali bonus della stanza (tesoro, fontana curativa, venditore di oggetti magici, ecc.).
Ogni mostro ha 3 valori (punti vita, attacco, tesoro trasportato) e in alcuni casi una abilità speciale, che normalmente è una complicazione al tiro ma di queste parleremo dopo.
I combattimenti sono la parte di destrezza manuale del gioco nonchè il cuore del divertimento. Il primo giocatore (colui che possiede il segnalino corona) prende i 3 dadi colorati e ne sceglie uno da tirare sul tabellone.
Il dado va tirato in modo che tocchi prima il tavolo e poi rimbalzi o rotoli sulla plancia. Se il dado si ferma fuori dal tabellone, in uno dei 4 buchi o non fa il rimbalzo il giocatore che l’ha lanciato perde tanti punti ferita quanto il valore di attacco del mostro e li segna sulla sua scheda. Se invece il dado si ferma sul tabellone, l’avventuriero infligge al mostro dei danni a seconda di dove si ferma il dado, andando da 1 punto del cerchio esterno fino a 10 punti ferita con il centro, sommando eventuali bonus.
Morte
Se almeno un giocatore resta in piedi e finisce l’incontro gli altri possono tornare in gioco, ma devono coprire con un apposito token una delle abilità speciali e 3 punti vita della loro scheda. Poichè tutti hanno 9 punti vita all’inizio, significa che se si muore tre volte si è fuori dal gioco
Complicazioni al tiro
Molti mostri, tutte le armi magiche ed anche alcune stanze aggiungono delle complicazioni di vario tipo, che sono chiaramente uno dei motori di divertimento del gioco. Si va dal tirare con la sinistra al tirare stando ad un metro dal tavolo, al fare una piroetta prima del tiro, al tirare bendati, fino a cose più particolari.
Inutile dire che le complicazioni sono cumulabili, quindi con i mostri più ostici potrebbe capitarvi di tirare con la sinistra facendo un saltino, e magari anche ad un metro dal tavolo se volete usare la balestra +3 appena comprata. Questo oltre ad aggiungere varietà e difficoltà comporta anche molte grasse risate
Vincere la partita
L’ultima stanza è una carta boss e una volta sconfittolo il gruppo a vinto (suderete per riuscirci, credetemi). Il regolamento consente anche la possibilità di calcolare il punteggio ottenuto, cosa carina per chi ama le sfide con se stessi o anche solo le statistiche.
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