Non disperare, lo sistemiamo - Parte terza

Non disperare, lo sistemiamo – Parte terza

Un altro materiale indispensabile per il restauro è la carta di riso o carta giapponese: per i piccoli interventi così come per gli strappi o per consolidare angoli indeboliti, ma anche per ricostruire mancanze ai dorsi, viene impiegata questa particolare carta a fibra lunga, molto resistente anche nelle varianti più leggere.

Distribuita nei negozi specializzati per il restauro cartaceo, la carta di riso ultimamente si trova anche nei negozi per legatoria, di arti manuali e di decoupage; fornita in varie grammature (spessore) la più sottile, 6 grammi, è quasi impalpabile e serve per le foderature, ovvero per ridare resistenza alle carte indebolite; quella media, dai 18 ai 35 grammi, viene usata per gli strappi poichè utilizzandone anche striscie di pochi millimetri si riesce a ricomporre il taglio; la versione più resistente ha un’ampia gamma di spessori, dai 40 ai 110 grammi, dal colore bianco al colore sabbia, e il suo utilizzo varia dalla ricostruzione dei dorsi all’uso come carta assorbente nei lavaggi e nelle operazioni di pressatura della carta.

La Carta di risocarta giapponese viene venduta in fogli di varie dimensioni quali ad esempio 48×94, 79×109, 61×91, 54×65, ma questo non incide sull’utilizzo in quanto normalmente la parte necessaria viene tagliata precedentemente; alcune carte sono opache da entrambi i lati e quindi molto porose, altre hanno un lato lucido quindi molto più liscio che permette il ritocco grafico una volta preparato con la base adeguata. Se non riuscite a recuperare questa carta potete usare anche la comune carta velina che trovate normalmente in cartoleria, logicamente questa è totalmente coprente, a volte si arriccia se troppo inumidita con la colla e non è molto resistente, ma è comunque un’alternativa abbastanza valida per poter affrontare i più comuni problemi della carta.

 


Procuratevi la colla descritta nella seconda parte della rubrica e la carta indicata in questa, nella prossima parte vi guideremo passo passo con sequenze fotografiche nella riparazione più comune: lo strappo ad un angolo.

 

Alla prossima puntata, dove si parlerà del restauro di uno strappo!

Non disperare, lo sistemiamo: