Ciao a tutti, ragazzi!
Noi siamo Andrea e Francesco, rispettivamente store manager di Games Academy Sesto e Judge LV1 di Magic. Dato che ci piacciono tantissimo le figurine e che, in fondo, non siamo poi così impegnati , vi intratterremo con un po’ di stupidate scaturite dalla nostra mente bacata. Vogliamo dunque presentarvi una bella rubrica mensile dedicata ad un formato del nostro gioco preferito che in Italia fatica ancora a svilupparsi e a diffondersi come si deve. Parliamo ovviamente di Commander. Molti di voi lo conosceranno già ma partiremo comunque dalle basi.
Dunque, Commander è un gioco di carte… no dai, partiamo dalle basi non così basiche. Commander è uno dei principali formati, ossia “modalità di gioco”, di Magic The Gathering. Perchè è nato? Potremmo raccontarvi un sacco di menate sull’esaltante esperienza di creare mazzi supersinergici costuiti attorno a formidabili creature leggendarie e blablabla. La verità è che, anche nel gioco, le dimensioni contano… e per noi nerd senza i soldi per un fuoristrada la via più facile per rimorchiare era quella di avere un mazzo più grosso di quello degli altri. Subito si capì che quel metodo non funzionava affatto con le signorine, ma ormai il danno era fatto. Così qualcuno inventò Commander. 100 carte al posto delle 60 tradizionali, una creatura leggendaria attorno alla quale elaborare il deck, il doppio dei life points e modalità di gioco sia 1v1 che multiplayer. Facile, no?
Come si monta un mazzo commander?
Un mazzo è composto da 99 carte e da un comandante, ossia una creatura leggendaria a scelta fra le millanta stampate da quando è nato Magic. Cosa importantissima da sapere è che le magie da inserire nel mazzo devono presentare solo colori facenti parte dell’identità del vostro comandante.
La color identity: l’insieme dei colori dei simboli di mana che compaiono nel costo e nel testo della carta (quindi anche il costo di eventuali abilità attivate, per esempio).
Esempio 1: Sidisi, Brood Tyrant vi permetterà di giocare nel vostro mazzo magie blu, nere, verdi e incolori.
Esempio 2: Alesha, Che Sorride alla Morte è una carta rossa, ma grazie alla sua abilità attivata, vi permetterà di giocare nel vostro mazzo anche carte bianche e nere.
Ovviamente a prescindere dal colore del vostro commander potrete utilizzare tutte le carte artefatto e le carte incolori.
Secondo punto fondamentale: in Commander, al contrario della maggior parte degli altri formati, non si possono giocare multipli della stessa carta ma solo singole copie. A questa regola sfuggono solo le terre base, utilizzabili in numero a piacere.
Siete spaventati? Già piagnucolate perchè vorreste giocare i vostri sedicentimila Tarmogoyf? Cavoli vostri, muahahahah. Ma non spaventatevi troppo, avrete a disposizione tantissime carte fra cui scegliere, più o meno le stesse del formato Legacy, con qualche differenza fra le banlist dei due formati. Insomma, potrete svuotare i cassetti impolverati dei vostri genitori per trovare reperti archeologici smangiati dagli insetti ed inserirli nel deck. Questo aspetto del gioco è molto importante, perchè favorisce una grande inventiva nel deckbuilding. Dovendo rinunciare alla doppia, tripla e quadrupla copia di carte forti se non irrinunciabili (cosiddetti staples), dovrete trovare dei sostituti degni. Per questo si parlava in precedenza di mazzi sinergici. Le carte sono tantissime e tutte in monocopia. Se vogliamo avere un mazzo stabile senza pregare per pescare a comando, le carte inserite devono funzionare tutte insieme alla perfezione. Una volta capito quanto sia importante la sinergia fra le carte del mazzo, passiamo a quella tra il mazzo nel suo insieme e il comandante. Già, perchè se si chiama commander un motivo ci sarà. Il comandante non è fondamentale solo per dare il colore, ma perchè si tratta di una creatura giocabile potenzialmente infinite volte nella stessa partita. Ogni commander parte infatti dalla command zone, un’area in cui la vostra creatura se ne sta bella tranquilla a guardare mentre sul board ne succedono di tutti i colori. Appena avrete mana sufficiente per lanciare il comandante, potrete metterlo in campo come come una qualsiasi altra creatura. Ovviamente l’avversario sarà libero di neutralizzarlo prima che tocchi il suolo, oppure di esiliarlo, distuggerlo o strappare direttamente la carta (ecco, magari evitiamo). Fortunatamente il commander ha ancora più vite dei gatti, dunque avrete la possibilità di rimandarlo in command zone da cui potrete rigiocarlo più tardi aggiungendo due colorless al suo costo di mana per ogni volta che è stato lanciato dalla suddetta zona. Questo vi fa capire quanto sia importante che il mazzo lavori bene col vostro comandante, essendo tendenzialmente la creatura più facile da giocare e rigiocare. Volete un deck di soldatini che combattano come un vero esercito? Un comandante che dia sostanziosi buff alle creature in campo fa al caso vostro. Preferite un mazzo control? Potreste optare per una creatura leggendaria in grado di assicurarvi pescate aggiuntive. L’intenso rapporto fra mazzo e comandante può dare spunti molto interessanti sia ai giocatori più competitivi e smaliziati per quanto riguarda interazioni e sinergie, sia a quelli che prediligono il “lore” e in generale la componente narrativa del gioco. Del tipo “voglio fare un mazzo di vampiri con un comandante vampiro perchè i vampiri sono belli bellissimi!”. Oppure “voglio fare un mazzo di mandrilli con un comandante mandrillo perchè i mandrilli sono belli bellissimi!”. Poi probabilmente i mandrilli sono inguardabili e manco esiste una creatura leggendaria mandrillo, ma vabbè, siamo qui per dire scemenze. Intanto scommetto che non avete mai letto così tante volte la parola “mandrillo” nella stessa frase, vero?
Da dove comincio?
Un ottimo modo per iniziare a giocare spendendo circa 30 euro è quello di acquistare uno dei mazzi precostruiti che praticamente ogni anno la Wizards distribuisce attraverso i negozi specializzati in figurine. L’ultima edizione data alle stampe è “Commander 2014“, uscita a Novembre 2014 (speriamo ne arrivi una nuova edizione anche per Novembre 2015), e consiste in cinque diversi deck monocolore con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Se invece avete un budget più alto potete puntare direttamente a costruirvene uno da zero, mettendo insieme con un po’ di inventiva 100 carte comprate singolarmente. Nel successivo articolo vi daremo qualche info in più sul processo di deckbuilding, analizzando a tal proposito anche le differenze fra mazzi dedicati a partite 1v1 e multiplayer.
Alla prossima, gentaglia!