Benvenuti al terzo appuntamento con BURP: Letto e Digerito! Il piatto forte di oggi è un thriller culinario d’oltreoceano, per lungo tempo in vetta alle classifiche dei fumetti più venduti ed apprezzati degli States, andiamo a gustarci Chew!
Scrittore: John Layman
Disegnatore: Rob Guillory
Pagine: 128
Formato: Brossurato
Prezzo: 14 €
Genere: Thriller culinario
Tony Chu è un agente della Food and Drug Administration, sezione crimini alimentari, agente sul campo per il mercato nero del pollo. Qualcosa non vi torna? Provate ad immaginare un mondo dove l’influenza aviaria è stata una vera e propria piaga per l’umanità. Ventitré milioni di vittime solo negli Stati Uniti, il crollo di un mercato alimentare che è la spina dorsale di molti paesi, la carne di maggior consumo messa al bando per motivi sanitari. Il mercato nero impazza e la richiesta di pollo lo alimenta in maniera impressionante. Tony Chu non è solo un agente del corpo di polizia nato per la gestione dei crimini legati al contrabbando di cibo proibito. Tony Chu è un cibopatico. Tutto quello che mangia gli trasmette impressioni psichiche. Questo significa che può dare un morso ad una mela e sentire su che albero è cresciuta, che pesticidi sono stati usati e quando è stata raccolta. Oppure può mangiare un hamburger e ricavarne sensazioni inaspettate.
Chew non è il solito fumetto di azione. Non è un fumetto horror-splatter su cannibalismi degenerati. Chew è qualcosa di nuovo nel panorama fumettistico, qualcosa di incredibilmente fresco ed agrodolce, tanto da essere rimasto saldamente nella top ten della classifica di fumetti più venduti del New York Times.
E’ come leggere una buona ricetta. Si prende una trama ricca di intrighi e colpi di scena e la si lascia macerare con calma, il tempo giusto a rendere ambiguo ogni personaggio, in modo che nessun eroe sia privo di scheletri nell’armadio. Affinché raggiunga la giusta consistenza è bene mescolare ogni tanto l’impasto con del sano umorismo, veri picchi di ilarità nei post-it o nei manifesti nascosti in diverse vignette negli ambienti meno scontati. Ora aggiungete uno stile grafico d’eccellenza, toni marcati e decisi, una tavolozza cromatica che spesso ricorderà un film di gangster per poi esplodervi in faccia con mix quasi psichedelico di colori. Raggiunto il punto di ebollizione, il piatto è ormai pronto, anche assaggiandolo lascia quella sensazione in bocca di qualcosa sempre spinto a migliorarsi, con un pizzico di dramma ed una pepata di improbabili incontri amorosi. Ne sentite il profumo? Quando ho chiuso il primo volume di Chew, mi sono sentito come dopo una grande abbuffata. Sazio, felice di quello che avevo sentito. Ma anche bramoso di tornare a gustarmelo. Buona lettura e buon appetito!