Continua il nostro viaggio alla scoperta delle diverse sfaccettature che caratterizzano l’universo ludico e lo rendono così stimolante. Ci siamo già addentrati nell’ambito Wargame un paio di settimane fa ma oggi vogliamo approfondire l’argomento e avvalerci della testimonianza di un esperto nel suo campo.
Federico Ingrosso ci accompagnerà nel mondo di Warmachine e ci spiegherà quali sono le caratteristiche che lo rendono un gioco unico nel suo genere.
Buongiorno Federico, grazie per la disponibilità. Ci siamo rivolti a te in veste di esperto su Warmachine, ci illustri i tuoi trascorsi con questo gioco di miniature?
Buongiorno a te e agli utenti del portale Games Academy. I miei trascorsi? Bè sono partito nel 2005 con qualche amico e qualche partita in garage, come quasi tutti venivo da altri Wargames e cercavo un sistema stabile ed equilibrato dove non ci fossero continue revisioni delle regole. Con Warmachine è stato amore a prima vista.
L’evoluzione da lì è stata naturale, dal mio primo torneo a Bologna nel 2006, fino all’organizzare ed arbitrare la prima Finale Nazionale su due giorni nella scorsa stagione. Warmachine mi ha dato molte soddisfazioni, sia da organizzatore che da giocatore. E’ un gioco che senza mezzi termini io amo e a cui dedico buona parte del mio tempo libero.
Warmachine è un gioco che può vantare un’ambientazione ben strutturata ed invidiabile, tanto da “spezzare” il gioco in due parti: Warmachines, appunto, e Hordes. Tu cosa ne pensi di questo doppia visione degli Iron Kingdoms?
Penso che sia una ottima soluzione, i due motori di gioco sono gemelli e si incastrano a meraviglia tra di loro e in campo meno tecnico è bello avere la possibilità di giocare sia eserciti strettamente Fantasy che eserciti Steampunk fino ad arrivare allo Sci-Fi della Retribution (l’ultimo esercito uscito per il sistema di Warmachine).
Che esercito giochi solitamente? Sei un’amante dell’ambientazione e la tua scelta avviene anche in base al cuore o schieri in campo la lista che ritieni più efficace in battaglia?
Gioco Skorne ma ultimamente anche Minions: l’ultimo nato in casa Privateer Press. Per quanto riguarda la scelta sto un po’ nel mezzo, scelgo i miei Warlock di cuore, ma poi lavoro per valorizzarli al massimo costruendogli liste ad hoc. Solitamente finiscono per diventare molto efficaci e i risultati lo dimostrano, solo quest’anno ho vinto tutti i Qualifier a cui ho partecipato e intendo mettercela tutta per continuare su questa strada.
Che strategia adotti solitamente in torneo? Suppongo che dipenda molto dagli eserciti schierati. Ci fai qualche esempio?
Parto costruendo due liste complementari, che mi permettano di affrontare il maggior numero di variabili possibili, poi è una questione di gestire ogni singola partita.
Dovendo giocare contro un avversario che tende a giocare Tank cercherò un’ovvia strategia Anti Tank o nel caso non sia possibile adotterò una strategia orientata al Battlefield Control puntando a una vittoria a scenario. Se invece mi trovo a dover subire il Battlefield Control cercherò di contrapporre una strategia di Assassination o di Attrition, cercando di limitare al massimo le scelte tattiche a disposizione del mio avversario.
Tendi a giocare più Warjack/Warbeast o più truppe? Perchè?
Dipende molto dal Warcaster/Warlock che schiero, però non rinuncio mai a un Battlegroup solido con almeno una Warbeast pesante e due leggere. Secondo me conferiscono forza d’urto all’esercito e i loro Animus danno anche più versatilità al Warlock.
Miniature dipinte da Michele “Kain” Rossetti
Scegli prima il Warlock/Warcaster e poi il resto dell’esercito? Quali sono le tue combo Warcaster – Unità preferite? Quali sono quelle che non vorresti mai trovarti davanti?
Prima il Warlock e poi la lista adatta ad esso, ogni Warlock richiede una scelta oculata dei pezzi per performare al 100%. Non ho combinazioni preferite né stabili, tendo a cambiarle in base ad una logica di efficienza con l’evolversi del gioco, che essendo ricco di nuove uscite ogni mese non ti premette di “sederti sugli allori”. Ma se te ne dovessi dire una ti direi al momento ti direi Zaal con i Pretorian Karax.
Sul cosa non vorrei mai trovarmi davanti ti dico Kreoss con l’unità Character di Visigoth Rhoven, da una combo così è molto difficile difendersi.
Dipingi tu stesso i pezzi che giochi? Si tratta di un lato dell’hobby che apprezzi o un male necessario per arrivare finalmente a giocare?
Si dipingo, non lo ritengo un male “necessario”, anche perché uno dei punti di forza di quest’hobby è la mancanza di un obbligo di pittura per la maggior parte degli eventi, il che ti permette di iniziare subito a buttarti nella mischia dei tornei. “Purtroppo” come molti giocatori ho accumulato talmente tante miniature che per dipingerle tutte non mi basterebbe una vita, infatti da un anno ho abbandonato la speranza di dipingere tutto da solo e sto commissionando alcuni pezzi a dei professionisti della mia zona.
Già da un anno ormai è in vigore l’MK2, a tutti gli effetti un nuovo regolamento che ha rivoluzionato il gioco alle sue radici. Ad un anno di distanza, come giudichi questo cambiamento?
Ottimo, soprattutto per l’accessibilità del gioco.
MkI è stato il regolamento più bello di sempre, ma era veramente diventato troppo. Mi piace scherzare sul fatto che MkI era un regolamento talmente incavolato che a volte anche il tavolo ti prendeva a schiaffi! Però era troppo selettivo, c’erano talmente tante regole e cavilli che si finiva quasi sempre a giocare Combo e un novellino rischiava di perdere senza aver mosso un solo pezzo. Adesso l’impatto di apprendimento è calato, ma il gioco ha conservato, anzi ha migliorato la sua componente strategica. Senza la combo che vince a turno due la tattica è stata molto rivalutata e personalmente la cosa mi piace molto.
Pensi che il numero di giocatori attivi sia variato in seguito all’annuncio dell’MK2 nell’Aprile del 2009? Se si, si è registrato un calo o un aumento?
Questo è un discorso complesso. Il numero è aumentato e sta continuando a crescere, ma ha avuto un picco verso il basso nei primi mesi dopo il cambio. Penso che sia stata una reazione normale, anche io ho avuto i miei ragionevoli dubbi sul nuovo sistema, ma adesso che finalmente è tutto tornato ad una situazione di stabilità mi sento di dire che il periodo “nero” è stato un male necessario. La comunità sta vivendo un periodo fiorente, nuovi giocatori, tanti tornei, insomma avanti così!
Miniature dipinte da Marco “Sito” Fabbri, vincitore del premio pittura alle Finali Nazionali
Facci una TOP10 dei pezzi più forti in assoluto dopo l’avvento di MK2!
Pezzi forti ce ne sono tanti, fare una Top 10 è quasi impossibile. Facciamo che ti dico un pezzo molto significativo per ogni fazione?
Cygnar: Stormclad
Protectorate Of Menoth: Avatar Of Menoth
Khador: Kovnik Jozef Grigorovich
Cryx: Withershadow Combine
Retribution Of Scyrah: Ravyn, Eternal Light
Mercenaries: Magnus The Traitor
Trollblood: Horthol, Long Rider Hero
Circle Orboros: Tharn Wolf Riders
Skorne: Molik Karn
Legion Of Everblight: Carnivean
Minions: Bloody Barnabas
Se ti trovassi davanti ad un neofita che vuole approcciarsi al gioco, quali indicheresti come principali pregi e quali come potenziali “insidie” nel sistema di gioco?
Pregi sicuramente il bilanciamento tra i vari eserciti, qui nonostante l’esercito faccia la sua parte è il giocatore che fa la differenza. Altro pregio è il regolamento da torneo, molto più simile ad un regolamento sportivo che ad uno ludico, sicuramente impegnativo ma valevole degli sforzi che richiede. L’insidia è solo una: il gioco è difficile e solitamente più adatto ad una fascia di giocatori già preparata, tuttavia anche chi è alle prime armi, se disposto a partire con umiltà potrà togliersi le prime soddisfazioni già dopo pochi mesi.
Ti viene in mente qualche episodio divertente o aneddoto particolare raccolto tra i tavoli di gioco? Ce lo racconteresti?
Bè sicuramente il più “particolare” è stato ad una fiera ad Este (PD), dove un bambino incuriosito si è avvicinato al tavolo e ha cominciato a fare domande sul gioco. Sopraggiunto il padre, il bimbo gli ha chiesto innocentemente di comprargli alcune miniature al banchetto lì vicino. La risposta del padre è stata unica: “No, sennò te me diventi come sti mona qui, che a trent’ani i zuga ancora coi soldatini!” Poi mi ha guardato e ha detto: “Scusi eh, sensa ofesa”. Sono morto dal ridere.
E siamo già a due aneddoti divertenti che vedono come protagonista il dialetto delle mie terre: dovrei cominciare a farmi qualche domanda?
Grazie ancora a Federico ed al suo prezioso contributo, sono sicuro che i giocatori di Warmachine avranno gradito questa finestra sul gioco e spero abbia incuriosito chi tra voi ancora non lo è.
Appuntamento a settimana prossima con un altro capitolo di Oggi Conosciamo
Edoardo “Daermon” Dalla Via