Buongiorno a tutti, nel GDcorner di oggi inizieremo a conoscere meglio le serie Gundam che si son sviluppate al di fuori dell’universo narrativo principale ( Universal Century ).
Questa prima storia, Mobile Fighter G Gundam, è stata inizialmente pensata come celebrazione parte dei festeggiamenti in occasione del quindicesimo anniversario della prima serie Mobile Suit Gundam 0079.
– Universal Century o UC ( universo principale iniziato con la prima serie 0079 )
– Future Century o FC
– After Colony o AC
– After War o AW
– “Correct Century” o CC Seireki
– Cosmic Era o CE
– Anno Domini o AD
– Advanced Generation o AG
– Build Fighters (che non ha una vera e propria nomenclatura se non la sigla BF appunto)
– Regid Century o RC
– Post disaster o PD
- Titolo: Mobile Fighter G Gundam o Kidō butoden G Gundam (機動武闘伝Gガンダム)
- Editore: Sunrise
- Autore: Hajime Yatate
- Mecha Design: Kunio Okawara, Hajime Katoki, Kimito
shi Yamane, Hirotoshi Sano - Anno: 1994
- N°ep: 49
G Gundam si rivolge innanzi tutto ai giovanissimi con l’obbiettivo di attirare nuovi fan del brand, all’epoca seguito da oltre una decade dai suoi storici appassionati.
Non a caso infatti cavalca l’onda del successo di un altro protagonista del mercato nella prima metà degli anni novanta destinato a diventare uno dei tasselli cult per quelle generazioni: Street Fighter.
La prima delle particolarità di quest’anime gundamico è la presenza di un intro “con presentatore”, a differenza dei semplici recap riassuntivi iniziali di tutte le altre serie infatti qui ci troviamo proprio di fronte ad un “meta-presentatore” consapevole del pubblico che segue l’evolversi delle vicende legate ai protagonisti e che al suono di “Gundam fight, ready….go!” introduce ogni nuova puntata.
La storia si basa su un semplice meccanismo: un torneo in cui ogni quattro anni ogni colonia ( o “neo” nazione, visto il prefisso posto davanti ad ogni nazione di provenienza dei “fighters” ) fa partecipare un suo campione rappresentante a bordo di un Gundam con lo scopo di decretare tramite la vittoria finale chi governerà per i successivi 4 anni.
In questo scenario, tra i vari rappresentanti delle colonie in gara, si svolgono le avventure di Domon Kasshu che rappresenta Neo Japan prima con lo Shining Gundam e poi con il God Gundam.
Domon, anche conosciuto come “King of Heart”, è un esperto di arti marziali ed allievo di un altro protagonista della serie: Master Asia.
(Immagine centrale del primo piano del “King of Heart”)
L’obbiettivo primario di Dombon tuttavia non è il solo trionfo sulle altre colonie in gara, bensì è in cerca di un uomo di cui possiede una foto strappata e che è apparentemente molto importante per il nostro eroe.
Fighter G Gundam è sostanzialmente uno shōnen che rende tributo a tantissimi prodotti cult dell’epoca e degli anni precedenti.
In se racchiude svariati misteri: da chi sia l’uomo della fotografia e come esso sia connesso con un progetto terribile di sviluppo di cellule derivate da un modello di Gundam, il Devil Gundam.
Queste cellule consentono l’auto rigenerazione sia biologica che meccanica ma alterano totalmente le menti di chi ne diviene vittima rendendone schiavo il proprietario, assoggettato al controllo del Devil Gundam.
Un’altro mistero è chi si celi dietro alla maschera di Shwarz Brudel, pilota del Gundam Spiegel ( Shadow Gundam nella traduzione americana dove sono stati cambiati tutti i nomi dei MS ) rappresentante di Neo Deutch.
Inevitabile che il pensiero vada per esempio al Super Sayan di Dragon Ball o, molto vagamente, al viaggio di Kenshiro nel suo mondo post apocalittico.
Anche il percorso iniziale di Ryo dei cinque samurai alla ricerca dei compagni vien ricordato da Domon con a fianco Rain.
Non mancano comunque riferimenti più o meno evidenti alle altre serie gundamiche precedenti.
Un’altra particolarità ancora che distingue la serie G Gundam è sicuramente il modo di pilotare i MS Gundam, dove per mezzo di una tuta perfettamente aderente al corpo del pilota, tramite sensori di movimento, permette di trasmettere direttamente al robot le movenze del pilota che nella cabina ha libertà di lanciare calci e pugni o di caricare “mosse speciali” proprio come quelle alla Street Fighter.
Viene quindi abbondantemente tralasciato l’aspetto “Real Robot” in favore di una sicuramente maggiore spettacolarità tipica dei “Super Robot”, a cui sicuramente rende tributo.
I Mecha si muovono del tutto come se fossero vivi, con altrettanta rapidità e, alle volte, comicità.
I Mecha inoltre sono “caratteristici” ( forse anche troppo stereotipi visti oggi ) di ogni colonia, raccogliendo nel loro aspetto determinate particolarità della nazione di provenienza.
Questo, in alcuni casi, è portato all’eccesso… come il famosissimo e improbabile Nether Gundam.
Sicuramente piacevole intrattenimento, anche se molto diverso dal realismo e dalla serietà di certe tematiche tipiche dell’universo Gundam classico, lo consiglio sia a chi cerca completezza sia a chi piacciono serie in stile Dragon Ball.
Naturalmente i Gunpla inerenti a questa serie non si sono fatti attendere e infatti è possibile trovarne alcuni tra cui sicuramente i MG dello Shining, del God e del Master Gundam, oltre a diversi HG.
Per questo GDcorner è tutto da Mirage Colloid e Gundam Dipendente, Bella Zeon alla prossima settimana qui sulle pagine di Games Academy.
Vi aspettiamo in negozio!