Ehilà, malvagi giocatori di figurine! E’ passato un po’ di tempo dal nostro ultimo articolo. Avete testato? Vi siete chiodati una volta sì e l’altra pure con le lande? La vita è amara, un po’ come la fioritura, quindi ho deciso di deliziarvi con qualche nuova diceria sul magico mondo di Commander. L’occasione che mi porta a scrivere ancora una volta è una lunga e interessante chiacchierata con il buon Michele Atzeni, uno dei più importanti esponenti della community italiana dedicata al nostro formato preferito. Michele è stato recentemente scelto come coordinatore regionale italiano dal Comitato francese di Duel Commander (gruppo di judge indipendenti che cercano di regolamentare questo formato ancora non pienamente riconosciuto da Wizards, ndr). Quindi si occuperà di guidare una community attualmente frammentata e piuttosto litigiosa. Proprio su questo argomento spinoso è partita la nostra chiacchierata, anche se il termine tecnico sarebbe “spettegolata”.
Allora Michele, cosa puoi dirci sulla situazione burrascosa del Duel Commander in Italia?
“Abbiamo avuto recentemente una forte spaccatura nella nostra community nazionale. Dopo le ultime modifiche al regolamento, in particolare il passaggio dal Partial Paris al Vancouver Mulligan, sono scaturite divergenze anche personali fra me e le persone con cui prima lavoravo. La maggioranza che io rappresento si è schierata con il Comitato ed ha accettato appieno le nuove regole. Gli altri hanno mantenuto aspetti del vecchio regolamento.”
Cosa è cambiato dopo queste modifiche?
“Il Vancouver Mulligan (lo stesso usato in tutti gli altri formati, ndr) ha ucciso vari mazzi che basavano la loro strategia su drop molto alti. Drop che il vecchio mulligan poteva invece scremare. All’inizio ero scettico, ma dopo i necessari test e restyling ho notato un’accresciuta competitività dei deck e una riduzione delle partenze esageratamente esplosive. Il principale merito è stato senza dubbio quello di impedire mani iniziali troppo forti.”
E la questione side? Il Comitato è sempre stato contrario ma la community italiana sembrava interessata ad introdurla. Tu stesso in passato hai mostrato interesse per questa ipotesi. Cosa ti ha fatto cambiare idea?
“Abbiamo rinunciato a questa opzione perchè la cosa più importante è quella di rendere il formato universale ed unificare le varie community di tutto il mondo. Per questo ho ritenuto giusto abbracciare le regole ufficiali. E’ vero che la side aiuta a fixare certi matchup. Ma è sbagliato perdere per una carta. Le risposte da side sono incredibilmente punitive, quindi vederle rischia di essere più una questione di fortuna che di strategia. Preferisco avere risposte più versatili nella build del mazzo. Non escludo tuttavia che in futuro venga preso in considerazione l’inserimento della side anche in Duel Commander.”
Vuoi commentare le recenti modifiche alla banlist francese?
“Lo sban di Cataclysm è stato molto discusso e potrebbe dare un boost ai mazzi control a base bianca come Geist of Saint Traft. Ammetto di non essere stato totalmente d’accordo, pur essendo un giocatore di Geist. Lo spostamento di Tasigur in red list e il conseguente rischio di ban invece era abbastanza prevedibile. Anche su questo ho le mie riserve, ma si tratta di un comandante davvero performante se pilotato bene. Yisan invece è stato inserito in orange list e verrà tenuto d’occhio perchè è semplicemente troppo forte contro gli aggro. Chiude di quinto turno quasi in automatico… In generale credo che fino ad ora il Comitato non abbia fatto grossi errori per quanto riguarda la banlist. Ogni cambiamento viene testato a dovere da giocatori e arbitri qualificati.”
Domanda da un milione di dollari. Qualcuno si è insospettito perchè la community italiana non è poi così importante rispetto a molte altre, eppure i francesi hanno scelto proprio un italiano fra i tre nuovi coordinatori nazionali. La tua promozione al ruolo di coordinatore è stata un premio per aver silurato gli esponenti italiani ostili al Comitato e alle nuove regole?
“Io non avevo nessuna intenzione di provocare scissioni nella nostra community e sicuramente non ho preso certe decisioni per avere questa carica. Dopo essere stato scelto ed aver avuto accesso al forum privato del Committee, ho scoperto che la crisi italiana era stata seguita e discussa con attenzione dai judge. Questo smentisce fra l’altro le maldicenze secondo cui il Comitato non considererebbe minimamente i feedback della nostra community. E’ chiaro che se sono stato promosso è anche per via delle mie posizioni affini a quelle del Comitato. Avranno pensato che potevo contribuire allo sviluppo della comunità italiana in armonia con le altre. Però non c’è stato nessun voto di scambio.”
Altro punto spinoso. Il rapporto fra il Comitato e Mamma Wizards…
“La nostra grande aspirazione è quella di vedere il nostro formato preferito finalmente riconosciuto e supportato dalla Wizards. Se continuiamo a crescere non potranno ignorarci. Per ora gli arbitri Wizards che si occupano di Commander vedono il formato come qualcosa di casual e principalmente multiplayer, vedremo cosa ci riserva il futuro. Non sarebbe male se Wizards proponesse mazzi precostruiti anche per l’1v1 in modo da guadagnarci e da essere invogliata a supportarci.”
Intanto come pensi che evolverà la community italiana?
“Dai tempi della scissione la comunità è cresciuta e continua ad espandersi. Il mio compito è anche quello di aiutare i TO (tournament organizers, ndr) ad organizzare sempre più eventi di Duel Commander. Inoltre ho istituito un appuntamento fisso una volta ogni due mesi, il Commandergeddon, dedicato proprio a questo formato!”
Ovviamente facciamo gli auguri a Michele per questa sua iniziativa e lo ringraziamo per la chiacchierata! Vi aspetto il mese prossimo con un nuovo articolo sul nostro formato preferito. Commandaaaaaaaah!