Continuiamo con le recensioni “piene carattere” dei nostri giochi preferiti. Oggi parliamo di Fabula l’ultima fatica di Jean-Louis Roubira (Dixit) e Régis Bonnessée (Himalaya).
Ci è impossibile parlarvi di Fabula senza far prima una piccola confessione. Da grande fan di Dixit mentre leggevamo le regole un sospetto si faceva strada nella nostra mente: la meccanica sembrava funzionare, ma avevamo il dubbio che il gioco sarebbe piaciuto solo perché trascinato dalla fama di Dixit.
Sbagliavamo clamorosamente. Fabula è un gioco stupendo, forse anche più di Dixit!
Aprendo la scatola, la qualità dei materiali in essa contenuta ci riempi gli occhi: personaggi del mondo delle fiabe ed enormi tavole cartonate, reppresentanti fondali colorati, diventano il luogo prefetto di quel teatro immaginifico che i giocatori creeranno insieme.
Il gioco, per 2-8 persone, consiste nel proporre spunti narrativi al celebre scrittore Wilhelm Grimm, aiutandolo così a portare a termine i suoi capolavori incompiuti. Un giocatore funge da “master” e giudica le proposte e gli spunti degli altri partecipanti premiandoli con “monete penna” (il simbolo per eccellenza della creatività di uno scrittore).
Immedesimandosi nel proprio personaggio si riuscirà a dar vita a storie sempre nuove e affascinanti, ammantando il gioco di una perfetta atmosfera fiabesca.
I due giocatori che dopo tre round avranno più monete competeranno nella creazione dell’epilogo della storia.
In Fabula nulla è lasciato al caso e le storie proposte da giocare, non poche, sono piccoli capolavori che attualizzano le problematiche fiabesche, creando un perfetto connubio tra risate e riflessioni “educative”.
Abbiamo detto risate? Si, fragorose risate, che permetteranno a tutti i partecipanti di godere a pieno dell’esperienza ludica. Avete mai sentito di un folletto che vuole spaventare uno stregone mostrandogli un piccione affetto dall’influenza aviaria?
Grazie alla sua struttura ragionata round per round, ben calibrata, snella e fruibile, Fabula supera facilmente i ben noti C’era una volta e Si Oscuro Signore , giochi certo molto divertenti ma che troppo spesso e con troppa facilità diventano caotici e poco gestibili.
Per concludere, Fabula, come solo altri pochissimi giochi riescono a fare, è in grado di unire attorno lo stesso tavolo tanto i giocatori di giochi astratti quanto i giocatori di ruolo, offrendo un’eseperienza quasi unica nel suo genere.
Prendendo in prestito un’ormai celebre frase, ci sembra giusto salutarvi dicendovi che in Fabula l’unico limite è la fantasia e si tratta di un confine molto lontano.
Recensione di
Antonio “sabaain” Di Cecco
con la collaborazione di
Fabio “Impavido” Zuccarini